Cronaca locale

Primarie Milano: Renzi in testa col 70%

Chiesto il commissario in zona 9. Voto a casa Scalpelli per un circolo dem

Primarie Milano: Renzi in testa col 70%

Matteo Renzi in testa nelle primarie a Milano. Come da pronostico, l'ex premier e segretario dimissionario sta vincendo la sfida col ministro della Giustizia Andrea Orlando e al governatore pugliese Michele Emiliano. Finora nel Milanese hanno votato 57 circoli su 174, con un'affluenza che il partito giudica «molto buona», intorno al 66%.

Al momento Renzi ha ottenuto il voto di sette iscritti su dieci: 1.692 voti, pari appunto al 70%. Orlando per ora è fermo 28.5% (690 voti) mentre Emiliano - sostenuto a Milano dall'ex presidente della Provincia Filippo Penati - si deve accontentare di 33 voti, pari all'1,5%. Ecumenico il commento arrivato dal segretario milanese del Pd, il renziano Pietro Bussolati, che non si è lasciato scappare l'occasione per una frecciatina agli scissionisti: «Oggi non perde proprio nessuno e ci guadagna il Pd - ha detto commentando i risultati parziali domenica sera - Beh, forse chi ci ha lasciato, osservando la straordinaria prova di democrazia che si sta svolgendo in questi giorni, potrebbe rosicare un po' ma gli mandiamo un grande abbraccio lo stesso». Soddisfatti si mostrano anche i sostenitori di Orlando, che a Milano, nei gruppi consiliari, pare avere più seguito dello stesso Renzi: «Io considero un buon risultato quello di Orlando nel primo week-end di congressi - ha commentato l'ex ministro Barbara Pollastrini - Aggiungo che mi dà fiducia, dopo un triennio all'insegna di un gruppo dirigente di fatto monocratico, prodigo coi trasformismi e con molto dispiegamento di potere».

Ieri sera, per presentare la mozione Orlando al circolo 02 Pd, è arrivata Monica Cirinnà, mentre la mozione Renzi è stata affidata a Lia Quartapelle. Polemiche in uno dei pochi circoli non renziani - il «Gino Giugni» - per la contestata affissione di alcuni manifestini: a quanto pare i renziani hanno chiesto sospensione del congresso e commissariamento «per manifesta violazione del principio di parità». Invece il piccolo (28 iscritti) e ultrarenziano circolo «Meriti e bisogni», appoggiato alla sezione «Aniasi» di corso Garibaldi e composto in larga parte da ex Fgci, ha votato nella casa dell'ex assessore Sergio Scalpelli. Dei 27 partecipanti, 26 hanno scelto Renzi.

«Mi voglio complimentare per quel voto unico in dissenso in un circolo di pensatori economisti della mia città», ha ironizzato Pollastrini.

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