Cronaca locale

Un quartiere prigioniero delle feste al parco

Un quartiere prigioniero delle feste al parco

Schiamazzi, degrado, insicurezza, sporcizia. Non c'è davvero più pace per i cittadini che abitano intorno al parco di via Trevi. La zona è stata letteralmente presa d'assalto da un gruppo di sudamericani, che l'ha trasformata nel proprio covo. Così tutti i giorni e tutte le notti arrivano circa 300 ecuadoregni che bevono, gridano, sentono musica ad altissimo volute, organizzano grigliate e giocano a calcio o a pallavolo. E qualche volta sulle aiuole ci parcheggiano le proprie auto. I residenti della zona sono esasperati, soprattutto perché il rumore è costante, e in qualunque giorno della settimana va avanti dalle dieci del mattino alle quattro di notte. Allarmante è anche la situazione igienico-sanitaria, visto che agli schiamazzi si aggiungono i bisogni, lasciati dove capita, e l'immondizia accumulata dopo i festini. «La situazione negli ultimi due anni è degenerata», spiega Gabriele Abbiati, consigliere leghista della Zona 9, che ha presentato una mozione concordata con gli stessi residenti alla maggioranza. «I festini sono cominciati quando il sindaco era Letizia Moratti, ma di fatto il consiglio di Zona era già in mano al centrosinistra – prosegue -. Inizialmente questi gruppi si riunivano solo il sabato e la domenica. Poi, con l'avvento della giunta Pisapia, i controlli si sono praticamente annullati». Così tutti i giorni arrivano centinaia di persone, con casse di birra, carne da grigliare, stereo potentissimi. Si sistemano nel parco con le auto al seguito e, dopo aver mangiato e bevuto, ballano e giocano fino a notte fonda. «Il problema principale è lo stato igienico, che riguarda in particolare l'area vicina all'asilo nido e i portoni delle case. Lo sporco è talmente indecente che anche gli addetti dell'Amsa si sono detti preoccupati dalla situazione», prosegue l'esponente del Carroccio. Vivere e lavorare da queste parti è, insomma, diventato quasi impossibile. E mentre i citttadini sono sempre più esasperati, da Palazzo Marino non si sente nessuno. «Queste persone ormai si sentono impunite, a volte arrivano perfino a sfidare i residenti. Le donne cominciano davvero ad avere paura, anche perché queste persone, dopo aver bevuto tutta la notte, si mettono alla guida delle proprie auto alle quattro del mattino – conclude Abbiati -. Il problema principale è che la situazione rischia di esplodere. Ho già ricevuto mail esasperate di cittadini pronti a tutto. Alcuni, per stare tranquilli, hanno scelto di cambiare casa, altri ci stanno pensando e un ragazzo ha addirittura affittato appositamente un appartamento fuori Milano solo per venerdì, sabato e domenica».

Numerose mail inviate alla maggioranza del consiglio di Zona e agli assessori competenti finora non sono servite a nulla, anzi«“il Comune sembra aver semplicemente voltato la testa di fronte al problema».

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