Cronaca locale

Ramadan in magazzino E profughi al Palasharp

Via libera alla delibera sull'uso del tendone: la giunta ufficializza la destinazione dell'area di Lampugnano. Ma in via Cosenz si pregherà nel seminterrato

Ramadan in magazzino E profughi al Palasharp

Profughi ma anche preghiere nel tendone di Lampugnano. E intanto nel centro di via Faà di Bruno- via Cosenz ci si prepara a celebrare il Ramadan, che inizia oggi, in un seminterrato ovviamente non adibito a ospitare cerimonie religiose pubbliche. Sono ancora l'accoglienza e l'integrazione, con le loro incognite, a tenere banco.

A Palazzo Marino ieri sono state approvate tre delibere dell'assessore alla Sicurezza Carmela Rozza: l'avvio del progetto per gli stagisti madrelingua da affiancare ai vigili di quartiere, l'accordo di collaborazione coi Consolati dell'America Latina e l'utilizzo della tensostruttura nell'area Palasharp per altre attività, oltre alla preghiera islamica del venerdì e all'ospitalità a senzatetto e rifugiati.

Questa delibera prevede che il tendone di Lampugnano possa essere concesso temporaneamente ad associazioni culturali o religiose, con un utilizzo subordinato a una valutazione dell'Amministrazione e al rimborso delle spese vive e di riscaldamento. «La disponibilità della tensostruttura - si legge nella delibera - rappresenta una valida soluzione temporanea nelle more di un assetto definitivo, garantendo sia il decoro del luogo di preghiera per i musulmani, sia l'ordine pubblico». Si indica il fatto che il Palasharp, negli ultimi anni, era stato utilizzato il venerdì per la preghiera dall'Istituto culturale islamico di viale Jenner. La scelta, come si ricorderà, fu prima di tutto della prefettura e risale al 2008. Poi, sempre il prefetto, nel 2011, aveva posto a carico dell'Amministrazione comunale l'obbligo di individuare un'altra sistemazione, a favore della comunità islamica, ed era stata concessa una porzione dell'area comunale interna ai cancelli. Oggi si cita questa vicenda e il fatto che «la direzione Politiche sociali è impegnata in una continua ricerca di nuovi posti per il ricovero notturno di profughi». «La tensostruttura - si legge ancora - può rappresentare temporaneamente la soluzione della quale necessitano detti soggetti, essendo dotata di riscaldamento ed annessi servizi igienici mobili». Insomma, la giunta si prende la responsabilità di assegnare con delibera l'area, finora concessa con atti dei dirigenti comunali.

Intanto la Regione fa sapere di aver ricevuto (ieri mattina) una lettera firmata dal presidente del Municipio 4 di Paolo Bassi e destinata anche al sindaco, nella quale si segnala la situazione della moschea di via Faa' di Bruno-via Cosenz. «La moschea abusiva - spiega l'assessore Viviana Beccalossi, che ha dato notizia della lettera - da mesi è oggetto di un atto inviato ai proprietari e all'associazione culturale Sri Lanka islamica center Milano, che utilizza gli spazi». L'atto che «intima il ripristino della destinazione d'uso originaria» - per l'assessore - è «tuttora ignorato, come confermato da un sopralluogo della polizia locale che ha ribadito l'uso dei locali da parte di centinaia di persone che arrecano pesanti disturbi al quartiere». Quello delle moschee abusive - prosegue l'assessora - è ormai il segreto di Pulcinella.

Tutti sanno ma nessuno, a partire dal sindaco, muove un dito per risolvere una situazione che è pienamente documentata e parla di luoghi di culto improvvisati in appartamenti privati, magazzini e scantinati, in totale spregio alle regole urbanistiche e di sicurezza».

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