Cronaca locale

«Resa dei conti dopo il referendum»

Il sindaco teme risse a sinistra. E il dem Majorino contesta già Renzi

«Usciremo dal referendum con tensioni alle stelle. Non bisogna essere degli indovini per sapere che dal 5 dicembre qualche regolamento di conti ci sarà». Il sindaco Beppe Sala teme che le tensioni tra Pd e dem e con la sinistra arancione - che a Milano governa con Renzi (e vota no alla riforma) - avranno ripercussioni il giorno dopo il voto anche in Comune. Qualche assaggio si legge sulla pagina Facebook dell'assessore al Welfare Pierfrancesco Majorino. Il premier due sere fa ha dichiarato: «In questo referendum vediamo che c'è un'accozzaglia di tutti contro (me) una sola persona. Ma vi rendete conto che c'è Berlusconi e Travaglio insieme, D'Alema e Grillo insieme?». E Majorino ha ribattuto via web che «è anche grazie a una parte, magari non grande ma comunque fatta di gente vera, dell'accozzaglia che abbiamo vinto le elezioni amministrative a Milano e in tante altre città (tante tra le non molte che hanno vinto). Perché i nostri voti (certamente molti di più) da soli, purtroppo, non bastavano. Insomma Mattè: datti 'na calmata pure te». Il regolamento di conti vero è rinviato a tra un paio di settimane.

Il sindaco ieri ha parlato di politica ma soprattutto di sicurezza e profughi all'incontro per la presentazione del libro del conduttore di Matrix e vicedirettore del Giornale Nicola Porro, «La disuguaglianza fa bene - Manuale di sopravvivenza per un liberista» organizzato nell'ambito di Bookcity allo Spazio Base di via Tortona. Non rovo giusto, ha contestato Sala, «che il sindaco di un Comune leghista dica che non accoglie nemmeno un migrante, questa è disobbedienza civile. Ma ha chiesto «alla politica di prendere decisioni su due temi difficili: il primo è che non si può attendere due o tre anni che chi arriva sappia se può avere lo status di rifugiato perchè ci sono tre gradi di giudizio. La politica deve essere in grado di riformare la giustizia in quello». Secondo: «Noi siamo facendo la nostra parte per portare da Londra a Milano lì'Agenzia europea del farmaco dopo la Brexit, ci lavorano migkliaia di persone e significa 50mila notti all'anno negli hotel della città per fare un esempio, e con detassazioni forse i 400-500mila cittadini che vivono e hanno investito a Londra si convincono a tornare qui». Milao e Regione hanno chiesto di rendere no tax area i terreni di Expo.

ChiCa

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