Cronaca locale

Ricci Forte, teatro-danza in omaggio a Pasolini

I due performer rievocano la modernità dello scrittore con uno show di simboli e emozioni

Ricci Forte, teatro-danza in omaggio a Pasolini

La nuova produzione di Ricci Forte in scena al Teatro Elfo Puccini fino al 18 marzo non è uno spettacolo che racconta la vita di Pierpaolo Pasolini, l'intellettuale, il giornalista, lo scrittore, il regista e l'artista nato a Bologna, omosessuale, adottato da Roma e che molti animi scosse, nel bene e nel male, durante la sua breve, 53 anni, vita. PPP Ultimo inventario prima di liquidazione, è più un «hommage» a Pier Paolo Pasolini, come recita lo stesso sottotitolo dello spettacolo: critico verso ogni sfaccettatura della società consumistica che nasceva tra gli anni Cinquanta e Sessanta, come anche verso la degenerazione retorica e non indipendente che aveva assunto la lotta politica del Sessantotto, Pasolini fu ucciso nel 1975 sulla spiaggia dell'Idroscalo di Ostia da un «ragazzo di vita», come lui definiva i giovani che prostituivano agli uomini per denaro alla Stazione Termini.

Quello in scena al Teatro Elfo Puccini è uno spettacolo che è ispirato a Pasolini, ma che non ne vuole tanto svelare la vita e gli episodi, del resto noti, della sua esistenza. La coppia artistica formata da Stefano Ricci e Gianni Forte dal 2006 lavora infatti su un teatro performativo, simbolico, fatto di immagini e emozioni: ecco che una personalità come quella di Pasolini diventa, per loro, un'ispirazione, un'idea che sta sotto e dà l'origine allo spettacolo.

I due artisti performer evocano e rendono omaggio al suo pensiero, la sua poetica e la sua morte nel novembre del '75: sulla scena tante gomme di auto e di camion gettate a mucchi sulla riva, a richiamare la spiaggia di Ostia e quasi a rappresentare la sua opera, non capita e isolata in quanto troppo fastidiosa dai benpensanti dell'epoca (Partito Comunista compreso). Oltre a Pasolini, Giuseppe Sartori, sulla scena si trovano cinque figure astratte, che, tra movimenti, danze, e poche parole (anche in francese), a volte rappresentano il popolo leggero e spensierato degli anni Cinquanta, altre sono Pasolini da bambino, altre ancora la gente maligna che l'ha ucciso con le sue maldicenze. Uno spettacolo che, più che dare una visione precisa, sembra interrogarsi con grande rispetto su chi sia stato Pasolini e cosa abbia rappresentato per la cultura del Novecento, e cosa simboleggi ancora nel dibattito politico di oggi.

(Teatro Elfo Puccini, corso Buenos Aires 33. Martedì-sabato, ore 21.30. domenica ore 17.30. www.

elfo.org)

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