
Aveva atteso l'arrivo dei carabinieri della compagnia Porta Monforte e si era fatta identificare, ostentando anche una certa fierezza. Un atteggiamento a dir poco fuori luogo quando si è colpevoli, insieme ad altri quattro antagonisti appartenenti all'area dei centri sociali, di aver buttato all'aria un gazebo di propaganda politica (peraltro in piena campagna elettorale, elezioni amministrative) e di aver addirittura messo le mani addosso a una militante leghista, facendola finire alla clinica Città Studi. In questi giorni la condanna. Che obbliga la 50enne Cinzia V., vecchia conoscenza delle forze dell'ordine, a scontare sei mesi di reclusione e al pagamento delle spese processuali, al risarcimento danni della parte civile e al rimborso delle spese di difesa della stessa.
«Era il 3 maggio 2016, poco prima delle 20, quando all'improvviso arrivarono queste cinque persone al gazebo di viale delle Rimembranze di Lambrate - racconta Rita Cosenza, ora consigliera della Lega Nord al Municipio 3 -. Davanti a un gruppo di anziani spaventati, buttarono tutto all'aria al grido paradossale di frasi tipo: Lambrate è zona rossa e voi non ci potete stare! Andate via!, proprio come fossero i padroni del territorio. Dalle minacce passarono all'aggressione fisica, mi ritrovai in ambulanza e poi al pronto soccorso, con delle contusioni al torace. Sporsi denuncia senza troppa convinzione, spinta non solo dal mio legale, Piero Porciani, ma anche dalle manifestazioni compatte di solidarietà di tutto movimento. E dopo una sfilza di rinvii finalmente abbiamo avuto giustizia. Fatto importantissimo se si considera quanto si sia riacutizzato il clima d'intolleranza negli ultimi tempi».
Al gazebo per la campagna elettorale insieme a Cosenza c'era anche Gianluca Boari, ora capogruppo del Carroccio sempre al Municipio 3.
Che ricorda: «Feci un secondo esposto qualche giorno dopo quando a Lambrate, cominciò a girare una sorta di cartello di proscrizione nel quale una donna, che poi non poteva che essere l'assalitrice, sosteneva, mentendo palesemente, che l'aggressione al banchetto era stata inventata e che io le avevo rotto gli occhiali...Ecco cosa succede quando si va a toccare la Sinistra».