Cronaca locale

Ristrutturazioni per appalti. Ma la "vittima" frena i pm

L'accusa: "Le gare per i dializzati gestite in modo disinvolto". Il presunto concusso sfuma: "Pressioni? No, solo suggerimenti"

Massimo Garavaglia durante un intervento a Palazzo Pirelli
Massimo Garavaglia durante un intervento a Palazzo Pirelli

Le presunte pressioni per mantenere il suo uomo di fiducia nel ruolo di dirigente tecnico al Provveditorato lombardo ai Lavori pubblici. La cui complicità serviva a truccare le gare. Pilotarle per far vincere, ad esempio, l'architetto che poi avrebbe svolto per lui alcuni lavori gratis, su proprietà di cui era di fatto il titolare, anche se attraverso società varie.

Corruzione, concussione, turbativa d'asta, abuso d'ufficio: c'è tutto questo nell'indagine - coordinata dal procuratore aggiunto Giulia Perrotti e dal sostituto Giovanni Polizzi - che ha portato all'arresto di Mario Mantovani, vicepresidente della Regione ed ex assessore alla Salute. Insieme a lui finiscono in carcere anche il suo braccio destro Giacomo Di Capua e l'ingegner Angelo Bianchi, l'uomo chiave all'interno del Provveditorato.

Nell'ordinanza emessa dal gip Stefania Pepe ci sono altri sei indagati, tra cui l'assessore lombardo all'economia Massimo Garavaglia, che avrebbe agito per favorire la onlus «Croce Azzurra Ticina», operante «nei territori dai quali entrambi i politici attingono consensi» in una gara da 11 milioni di euro per il trasporto dei malati in dialisi.

«Una fittissima rete di relazioni», scrive il gip motivando le ragioni della custodia cautelare, che parte da Arconate, passa per la Regione e il Ministero dei trasporti, si allunga tra i corridoi del Provveditorato ai lavori pubblici. Qui il dirigente tecnico Angelo Bianchi gestiva, scrive il gip, «gli appalti in maniera a dir poco disinvolta». Ed è per fargli riavere il ruolo di responsabile del procedimento, da cui era stato sollevato perché indagato in un'altra inchiesta relativa ad appalti truccati nella zona di Sondrio, che Mantovani, allora sottosegretario al ministero Infrastrutture e Trasporti, avrebbe commesso la concussione. Esercitando «pesanti pressioni» sul nuovo provveditore Pietro Baritono, arrivato nell'aprile del 2012. Il quale però ieri, parlando al Giornale , ha smorzato i toni: «Non le definirei “pressioni”», più che altro Mantovani «si era raccomandato», aveva dato dei consigli, facendo capire che tenere Bianchi al suo posto era «opportuno, anche per ragioni di velovità nel mandare avanti i lavori, perché Bianchi conosceva bene il territorio, aveva rapporti con i sindaci, e una serie di opere avviate». Ma, ha precisato ancora Baritono, «ho preso le mie decisioni da me, valutando in autonomia, come sempre faccio. E questo ho detto anche al pm Polizzi quando sono stato convocato (due volte, il 22 luglio e il 10 settembre, ndr )». Non solo su questo però si basa l'impianto accusatorio sulle presunte pressioni. Il 16 aprile 2012 Di Capua dice al telefono a Bianchi di aver «parlato con il tuo Provveditore, il nuovo», gli preannuncia un incontro per l'indomani in Senato e che «ci permetteremo di fare il tuo nominativo». E ci sono, meno di un mese dopo, le conversazioni in cui sempre Di Capua dice ancora a Bianchi: «Adesso dobbiamo capire cosa fare! Noi siamo disponibili a ritirare le convenzioni di molti Comuni, io cercherò di incontrare il provveditore e gli darò questo messaggio, ma molto soft».

Bianchi riavrà poi il ruolo di Rup «solo per alcuni degli incarichi», precisa Baritono (di nuovo tolti dopo il rinvio a giudizio a dicembre 2013). Tramite Bianchi sarebbero state truccate le gare per la valutazione del rischio sismico delle scuole e dei licei di Arconate, dove Mantovani è stato sindaco dal 2001 per tre mandati: due appalti da 15.200 e 18.920 euro. Affidati all'architetto Gianluca Parotti (indagato), lo stesso che ha ottenuto anche l'incarico degli arredi di palazzo Taverna, sede del Comune «feudo» dell'ex assessore. In cambio avrebbe ristrutturato gratis la casa di Mantovani, restaurato la settecentesca villa Clerici di Rovellasca a Cuggiono (riconducibile sempre a lui) e sviluppato il progetto della casa del figlio Vittorio.

«Dodici prestazioni professionali» a titolo gratuito per «ringraziare» Mantovani.

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