Cronaca locale

Rom prova a farla franca perché è incinta, ma finisce in manette

A Milano le donne in attesa non vengono fermate: l'ordine d'arresto firmato a Cuneo

Rom prova a farla franca perché è incinta, ma finisce in manette

Chissà per quale ragione ha sentito l'esigenza di presentarsi in questura, ammettendo di essere ricercata. Resta un mistero, anche se era convintissima che la sua gravidanza le avrebbe evitato il carcere, le cui porte invece le si sono spalancate davanti. È così che una 26enne, italiana ma di origine slava, non ha potuto strumentalizzare il proprio stato interessante ed è stata arrestata dalla polizia in esecuzione di un ordine di cattura della procura di Cuneo per una condanna a sette anni, dieci mesi e dieci giorni di carcere per una serie di furti.

Fa notare però l'assessore alla Sicurezza di Regione Lombardia Riccardo De Corato, che la giovane donna è finita in manette solo grazie alla Procura di Cuneo. Spieghiamo: la sentenza di condanna era stata emessa a Cuneo «dove a differenza di Milano non si tollera chi usa la propria gravidanza per restare fuori di galera» sottolinea De Corato. E continua «Ancora un altro fatto di cronaca conferma quello che ormai denuncio da molto tempo: la pratica orrenda e ignobile di molte ladre di etnia rom nell'utilizzare la loro condizione per sfuggire all'arresto e alla detenzione. Perché solo a Milano devono restare fuori di galera?».

Tornando al fatto di cronaca, la giovane donna si è presentata al corpo di guardia di via Fatebenefratelli 11 giovedì in mattinata, sostenendo di essere ricercata. Così è stata identificata e gli agenti hanno scoperto che effettivamente sulla sua testa pendeva una condanna emessa dal tribunale di Cuneo.

«La giovane - spiegano in questura - era certa di evitare il carcere perché al secondo mese di gravidanza, come successo tante altre volte alle giovani ladre sorprese in flagranza dalla polizia e scarcerate perché incinte».

In realtà, però, l'accordo vale soltanto per le sentenze del palazzo di giustizia di Milano, dove l'ufficio esecuzioni ha emanato in merito una circolare firmata dal procuratore generale Francesco Greco a dicembre 2016. Leggiamo: «allo scopo di agevolare l'operato delle forze dell'ordine incaricate di dare esecuzione agli ordini di carcerazione per titolo definitivi emessi esclusivamente dalla Procura della Repubblica di Milano, gli stessi saranno sospesi».

L'ordine di cattura della ragazza in questione però arriva da Cuneo. Così giovedì la polizia l'ha portata in ospedale per essere visitata e lì i medici hanno effettivamente confermato il suo stato di gravidanza. Uno stato che però questa volta non le ha evitato il carcere.

Sempre giovedì le manette sono scattate in modo analogo per un uomo italiano di 82 anni. Anche l'anziano infatti anziano si è presentato spontaneamente in questura, ma per denunciare lo smarrimento dei documenti.

Ai poliziotti è bastato però controllare i suoi dati per scoprire che doveva scontare una condanna a un anno e sei mesi per fatturazioni false.

L'anziano è stato così arrestato in esecuzione del provvedimento.

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