Cronaca locale

Da Rovigo a Milano in bici d'epoca per ricordare il Marco Polo delle due ruote

Antonio Gambato, Mauro Padoan e Fabio Pancaldi hanno ricostruito la bici con la quale Luigi Masetti, padre del cicloturismo, andò da Milano a Chicago per l'Expo 1893 e hanno pedalato da Rovigo a Milano. Per arrivare alla festa al Coni Point di piazza Gae Aulenti con le eccellenze gastronomiche polesane

Da Rovigo a Milano in bici d'epoca per ricordare il Marco Polo delle due ruote

Sono partiti da Rovigo in sella alla riproduzione storica della bicicletta con la quale nel 1893 Luigi Masetti, il Marco Polo delle due ruote, raggiunse Chicago per diventare una star dell'Expo. E arriveranno a Milano, in piazza Gae Aulenti, martedì 9 giugno, al Coni Event Point dove verranno celebrati Masetti, il Polesine, dove è nato lo stesso Masetti 150 anni fa, Milano, dove visse fino alla morte nel 1940, l'Expo, il ciclismo e l'eccellenza gastronomica polesana. Antonio Gambato, 68, anni, Mauro Padoan, 59, che gestiscono una ciclofficina a Rovigo, e Fabio Pancaldi, 50 anni, dentista di Ferrara per più di un anno hanno lavorato per costruire la riproduzione di Eolo, la leggendaria bicicletta di Masetti, battendo mercatini e officine, e ripercorreranno la strada che spesso il papà del cicloturismo italiano percorreva per tornare dalla sua famiglia a trecento, in provincia di Rovigo. Durante la celebrazione verranno raccontate la figura e le incredibili imprese di Masetti e offerta una degustazione del prodotto ittico pescato nell'area del delta del Po. In piena sintonia con l'Expo di Milano.

Luigi Masetti, il primo cicloviaggiatore italiano della Storia, era nato a Trecenta, in provincia di Rovigo, ma abitò per tutta la a Porta Genova, in via Cesare da Sesto al numero 11. Girò il pianeta in bicicletta ma l'impresa che lo consegnò alla fama internazionale fu la Milano-Chicago: scrisse al direttore del Corriere della Sera Torelli Viollier chiedendo 500 lire per pagarsi il viaggio in nave. In cambio si offrì di raccontare l'America che incontrava nel suo pazzo viaggio. La cronistoria del «Viaggiassimo», pubblicata ogni settimana dal Corriere lo resero una celebrità, persino il presidente degli Stati Uniti Grover Cleveland lo volle ricevere alla Casa Bianca. Iniziò pedalando da Milano a Vienna, tanto per cominciare, passando da Parigi e Berlino. Ripete a colpi di pedale la campagna d'Egitto di Napoleone, dalle Alpi alle Piramidi. Da Ceuta, enclave spagnola in terra marocchina, punta a Capo Nord, poi dalla Russia scende verso il Bosforo e dalla Grecia di nuovo nella sua città. Un simbolo, ecologico, social e globale di Milano.

Un uomo che non conosceva confini.

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