Cronaca locale

Sì del Pd alla Montello Uno schiaffo ai residenti

Corteo per bloccare l'utilizzo della caserma Ma in aula passa il via libera da novembre

Chiara Campo

Fischietti e striscioni per dire «Giù le mani dalla caserma Montello». Un centinaio di residenti è sceso ieri in piazza per dire «no ai clandestini» nella caserma di via Caraccioli, a due passi da piazza Firenze e dalla ex Fiera. Con loro esponenti di Forza Italia (era presente la consigliera comunale Svia Sardone) e di Fdi - da Riccardo De Corato a Paola Frassinetti, Romano La Russa - anche il comitato ha imposto ai politici una regola tassativa: ammesso solo il tricolore, nessuna bandiera di partito. Il tempo stringe, dal primo novembre al posto dei militari attualmente in servizio alla Montello entreranno trecento migranti, «solo per 14 mesi» continua a ripetere il sindaco Beppe Sala. «Solo» fino al dicembre 2017. «Le nostre iniziative non finiranno qui» hanno minacciato i residenti alla fine della «passeggiata per la legalità e la sicurezza» partita alle 10 da piazzale Accursio verso la caserma. Il centrodestra nel pomeriggio ha tentato di bloccare per le vie istituzionali il piano della giunta: Forza Italia ha presentato un ordine del giorno chiedendo di non utilizzare la struttura come un nuovo hub, per evitare situazioni di degrado e insicurezza al quartiere, ma il documento in serata è stato bocciato. Passa quello firmato dal centrosinistra che detta dicembre 2017 come data di uscita - una decisione già presa dal prefetto Alessandro Marangoni peraltro - e garantisce controlli. Ritirata dal voto, e rinviata in Commissione per una discussione più approfondita, quella presentata dal capogruppo di Milano Popolare Matteo Forte. Tra i punti. un nuovo piano di lungo periodo sull'accoglienza («non è più un'emergenza»), controlli sulle sim dei cellulari che vengono utilizzate dai migranti, la creazione di una task force anti-radicalizzazione. È «largamente condivisa» secondo l'assessore al Welfare Pierfrancesco Majorino. Anche un nucleo anti-jihad «sebbene dovrebbe partire dal Viminale, con la partecipazione del Comune». In aula Majorino ha provato a lanciare un aut aut al centrodestra: «Sono qui a ribadire una cosa ovvia, ma la ripeto: se il centrodestra che governa in Regione domani ci permette di usare il campo base di Expo per accogliere i migranti, noi possiamo mettere nel cassetto l'ipotesi di usare la caserma Montello». La replica del capogruppo Fi Gianluca Comazzi è chiara: «Non ci stiamo a questo giochino, è una presa in giro. Noi chiediamo la soluzione migliore, non la meno peggio. Con il Patto per Milano portate piuttosto a casa qualcosa di concreto. Usate la politica. Sappiamo che Renzi ha bisogno di Milano per un suo fine politico: da questo cercate di portare a casa qualcosa per Milano. Noi non ci stiamo a inseguire la logica dell'emergenza». La giunta Sala, conferma la coordinatrice regionale di Forza Italia Mariastella Gelmini, consigliera in Comune, «fa lo scaricabarile proprio come fa il governo di Renzi. Sul patto per Milano avremmo voluto sentire la voce del sindaco e della giunta ma non c'è una riga per come affrontare questa emergenza. La decisione della Montello è stata calata dall'alto senza tenere conto delle esigenze dei residenti e delle loro paure rispetto alla sicurezza" dei milanesi». Dal pubblico arrivano applausi, sono esponenti dei comitati. Ma ai voti la sinistra boccia la mozione del centrodestra.

E da il via libera all'utilizzo della caserma.

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