Cronaca locale

«Sì allo sfoltimento drastico delle partecipate»

«Sì allo sfoltimento drastico delle partecipate»

É il momento di tagliare i rami secchi. Il sindaco Giuliano Pisapia si allinea alle direttive del governo che punta alla riduzione delle partecipate degli enti locali.

«Credo che lo sfoltimento delle società partecipate debba essere urgente e drastico. Sono convinto che ci possa aiutare molto la città metropolitana quando entrerà in vigore - ha detto il primo cittadino milanese, in conferenza stampa al Meeting di Cl a Rimini - sarebbe illogico che all'interno della città metropolitana ci siano diverse società appartenenti a diversi comuni che fanno lo stesso servizio, la raccolta dei rifiuti, la gestione dell'acqua o i trasporti».

Le sue dichiarazioni fanno seguito all'annunciato piano del Comune di Milano che dovrebbe partire da metà settembre: una task force di Palazzo Marino, mezza dozzina di persone, ha come obbiettivo la riduzione della spesa per decine di milioni di euro.

Un taglio dunque con l'accetta sulla galassia che ruota intorno al Comune, ma senza dimenticare di conservare ciò che va bene: «Per Milano difficile dire che c'è eccesso di partecipate - ha precisato Pisapia - abbiamo Sea, A2A e Atm di altissimo livello e con pareggio di bilancio».

Non ci sono solo buoni esempi però: sono 1.424, circa 1 su 4, le partecipate da enti locali con un rendimento negativo rispetto al capitale investito (Roe). È quanto emerso da uno studio del commissario alla Spending Review, Carlo Cottarelli che passa al setaccio 5.264 società per le quali sono disponibili i conti del 2012. Lo studio, in cui naturalmente sono comprese anche le partecipate milanesi, è sul sito della revisione della spesa. E comunque ci sono un migliaio di società il cui bilancio non è nemmeno disponibile.

E comunque il primo cittadino milanese tiene a distanza il governo per chiarire che gli enti locali non accetteranno altre sforbiciate: «Negli ultimi anni i Comuni hanno già dato e hanno dato tanto. Questo non è più accettabile, da quando c'è il federalismo fiscale i tagli sono stati di oltre 7 miliardi di euro».

E a proposito di gabelle, Pisapia ha promesso che «i milanesi pagheranno la Tasi di meno» rispetto all'esborso dovuto per la vecchia Imu e che «l'addizionale Irpef non sarà pagata dal 50% dei milanesi, si tratta della maggiore esenzione in assoluto».

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