Cronaca locale

"Sì a una vera sicurezza, razzismo e buonismo due risposte sbagliate"

Sit-in azzurro dopo il sequestro degli scolari: "Indignati per il fatto e grati ai carabinieri"

"Sì a una vera sicurezza, razzismo e buonismo due risposte sbagliate"

La sicurezza come priorità. Una sicurezza seria, che non si risolve in tweet e slogan. Forza Itaila va in piazza. Lo fa dopo lo choc di San Donato, dopo il folle piano di un autista - un cittadino italiano, senegalese di origini - che voleva vendicare le morti nel Mediterraneo prendendo in ostaggio una scolaresca. La prima reazione è di indignazione, la seconda è la gratitudine per le forze dell'ordine che hanno evitato il peggio, la terza è l'impegno a costruire concretamente, sulla sicurezza, misure in grado di prevenire fatti del genere.

Per manifestare questi sentimenti e questi impegni, gli azzurri organizzano un presidio in largo Cairoli, con le loro bandiere. «Per dare voce alle persone perbene, che sono giustamente indignate e sconvolte» annuncia il coordinatore comunale Fabio Altitonante. Prende la parola col megafono, mentre alle sue spalle si spengono le luci del giorno e si accendono quelle del Castello simbolo di Milano: «Questa città accoglie il 20% di stranieri e molte persone sono integrate e pagano le tasse. Eppure il sindaco Sala manifesta come se qui ci fossero dei cattivi». La sicurezza è sentita come problema grave, questo è assodato, soprattutto nell'hinterland e nelle periferie. «Quelle che qualcuno (Sala, ndr) garantiva che sarebbero diventate la sua ossessione». «Forza Italia crede nelle regole - aggiunge Altitonante - crede in un'integrazione possibile, ma - grida - non siamo dei coglioni. La sicurezza è un tema nostro, un tema delle persone perbene, moderate, che non vogliono tornare indietro».

In piazza, con la coordinatrice regionale Mariastella Galmini, e con quello provinciale Graziano Musella, c'è il sottosegretario regionale Alan Rizzi e ci sono i due presidenti di Zona di Fi Marco Bestetti e Giuseppe Lardieri, gli assessori municipali, i consiglieri comunali e municipali. C'è il capogruppo comunale Fabrizio De Pasquale. «Sgomento e indignazione - dice - gli italiano sanno che possono esserci persone che diventano bombe». Vicino agli eletti, i militanti, cittadini di Milano che vivono sulla loro pelle i problemi della città. «Tante persone hanno partecipato - commenta il capogruppo regionale Gianluca Comazzi - per dire basta a un'immigrazione incontrollata che la giunta Pd ha dimostrato di non saper gestire». Una via seria alla sicurezza, insomma, è l'obiettivo di Forza Italia. Il vice coordinatore regionale Pietro Tatarella spiega che in piazza c'è prima di tutto «la voglia di una comunità di confrontarsi su quello che è successo». Una comunità politica che ha una cultura di governo e i problemi li vuole risolvere. «Né caccia all'immigrato né buonismo - spiega - ci sarà pure una via seria per occuparsi del tema e confrontarsi davvero». Bestetti indica due motivi per manifestare: «Il principale è il sostegno e la gratitudine alle forze dell'ordine. Il secondo è la preoccupazione per la gestione dell'ondata migratoria. Fi non vuole cedere, speriamo che la Mare Jonio sia un inciampo». Incalza il ministro Matteo Salvini.

Sullo sfondo, ovviamente, ci sono le elezioni europee. E la competizione con la Lega, che a Milano è alleato privilegiato e a Roma no, soprattutto sui temi dell'economia. Gelmini prende la parola in piedi su una panchina e parte l'applauso per le forze dell'ordine che - dice la capogruppo - «hanno fatto un lavoro straordinario». «È un fatto gravissimo - aggiunge - che quell'autista fosse alla guida di quel mezzo. Questa esperienza deve servire a obbligare a controlli. Chi ha la fedina sporca non deve stare vicino ai nostri bambini. La sicurezza non si risolve con tweet e slogan - avverte - non è un concetto astratto ma obbliga ad azioni concrete. Se il governo fa cose buone siamo pronti a dirlo, ma avviene di rado a parte decreto sicurezza e legittima difesa.

Siamo orgogliosi del centrodestra in Lombardia, ma anche delle battaglie fatte a Roma contro un governo che ci porta a sbattere».

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