Cronaca locale

Sala corteggia il popolo green «Voglio essere un portavoce»

Il sindaco: «Difficile che nasca un partito dai giovani Io ho l'esperienza giusta per interpretare le loro idee»

Chiara Campo

Ai ragazzi che scendono in piazza per l'ambiente «serve qualche adulto che li aiuti e venga percepito come disinteressato rispetto al proprio potere e consenso. Cosa non facilissima perchè alla fine noi politici ci misuriamo su quello. Ma diciamo la verità, ai ragazzi della politica frega poco. O c'è qualche adulto che dà loro una mano - ha sostenuto ieri il sindaco ai microfoni di Rtl 102.5 - o sarà sempre un movimento di stimolo e non politico, la vedo difficile che fondino un partito. Va trovata una congiunzione tra i ragazzi e qualcuno che dia loro una mano. Vanno a scuola, fanno un'altra vita, non si può chiedere troppo». E senza girarci troppo intorno, Beppe Sala si candida ad essere un portavoce dei giovani seguaci di Greta Thunberg che anche in città (e nel resto d'Italia) si sono organizzati sotto la sigla «Fridays For Future». Se devono affidarsi a qualche leader adulto «spero che valutino l'esperienza - sottolinea Beppe Sala -. Io sono sindaco da 3 anni e mezzo e vicepresidente di C40, l'organizzazione tra grandi città del mondo che si occupa di ambiente, so di quello che parlo. Servono un po' di interpreti e io voglio essere uno di questi. So benissimo che il mondo giovanile ci prende con le pinze, non ci si può aspettare che ti buttino le braccia al collo e ti facciano la ola. Venerdì scorso ho fatto un tratto di corteo con loro e c'è chi mi ha indicato come uno tutto chiacchiere e borracce. Chi vuole confrontarsi con loro deve sapere che prenderà qualche porta in faccia ma va fatto, ormai è un movimento universale, il che cambia molto le cose. Greta? É criticabile ci mancherebbe, ma da sola a 16 anni ha svegliato la politica che dormiva, ha iniziato una battaglia che condivido e inviterò i giovani in Consiglio.

Gli indizi ormai sono troppi, da mesi Sala guarda avanti e predica l'esigenza di un partito ambientalista 2.0, che abbia un approccio diverso dal fronte del no rappresentato dai Verdi (con scarsi successi elettorali) e rimarca che «è l'unico tema con cui si possono avvicinare i giovani alla politica». E alle urne. Ieri su Repubblica l'ex premier Pd Enrico Letta ha spronato il governo a varare una riforma che dia diritto di voto ai 16enni. «Potrebbe avere senso, se fosse un modo per avvicinarli alla politica - commenta Sala -. Bisogna capire pro e contro ma oggi i giovani sono molto attivi e da molto presto». Il corteggiamento del vasto popolo green intanto è in onda. A luglio Sala ha creato e assunto le deleghe alla Transizione ambientale. Accanto al cantante Davide Mengoni ha regalato le prime (di 100mila) borracce ai bimbi il primo giorno di scuola. É passato dal tiro alla fune di Legambiente in piazza Duomo al corteo dei giovani. E sogna di invitare in Comune il premio Oscar Leonardo Di Caprio, simbolo mondiale della difesa ambientale. Chissà quanti like incasserebbe su Instagram accanto all'attore? Ieri ha festeggiato i 100mila follower. «La mia foto ideale? Quella coi calzini arcobaleno per il Gay Pride» confessa. Il refrain «ce lo chiedono i giovani» è utile anche a giustificare la stretta che scatta oggi in Area B: «Non è facile dire ai milanesi che non possono più usare il diesel Euro 4, qualcuno l'ha comprato neanche tanti anni fa. Ma ai ragazzi interessa solo l'ambiente, è una priorità».

I verdi si affidano a Sala anche contro la demolizione del Meazza. Passerà il test?

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