Cronaca locale

Sala domenica lascia tutti a piedi

Il sindaco: «Milanesi e turisti si preparino: bici e mezzi». Esultano gli ambientalisti

Sala domenica lascia tutti a piedi

Arriva come un fulmine a ciel sereno il post del sindaco Beppe Sala che alle 19 di ieri ha annunciato che domenica la circolazione sarà vietata al traffico. Tornano la domeniche a piedi tanto amate dall'amministrazione di Giuliano Pisapia, che le aveva istituite e calendarizzate anche per educare i milanesi a dimenticarsi del rombo dei motori per un giorno. Ma se l'avvocato prestato alla politica aveva preannunciato la decisione con tavoli che coinvolgevano la bellezza dei 32 sindaci dell'area metropolitana, ieri il sindaco, in completa solitudine, e a poche ore dall'annuncio dell'allerta smog e dello scattare delle misure del Protocollo Aria, ha deciso di radicalizzare i provvedimenti. Con buona pace di Regione Lombardia.

Le domeniche a piedi non sono certo una novità per i milanesi, ma erano cinque anni che non se ne sentiva più parlare. Prima di Pisapia, già il sindaco Moratti, la «mamma» di Ecopass, le aveva messe in pratica e ancora prima di lei i suoi predecessori. Risale al 21 gennaio 1990 il primo blocco totale della circolazione firmato dal sindaco socialista Paolo Pillitteri. Ma la storia si ripete.

«I valori del Pm10 hanno nuovamente sforato i livelli di guardia e le previsioni meteorologiche per i prossimi giorni non lasciano sperare in una diminuzione delle concentrazioni di polveri nell'aria. Quella per l'ambiente è una battaglia di lungo periodo, che si realizza attraverso misure strutturali e scelte di ampia visione. - scrive Beppe Sala -. Allo stesso tempo, però, le condizioni attuali mi inducono a intervenire in modo contingente. Per questo motivo, domenica Milano sarà chiusa alla circolazione delle auto. Ho chiesto agli uffici di verificare i dettagli operativi e oggi saremo più precisi. Milanesi e turisti si preparino a trascorrere una giornata in città a piedi, in bici, sui mezzi pubblici ed elettrici».

Gioiscono gli ambientalisti come Carlo Monguzzi, presidente della commissione comunale Mobilità: «Era ora...è da tempo che lo chiediamo...c'è un ordine del giorno firmato da me e dal consigliere Alessandro Giungi. Certo bisogna fare anche tutto il resto....e in fretta».

Contraria Forza Italia con il capogruppo Fabrizio De Pasquale: «Le domeniche senza traffico sono uno provvedimento inutile per l'aria, punitivo per anziani e lavoratori».

Unico dato certo: i livelli di Pm10. Rilevati domenica 89 microgrammi per metro cubo in viale Marche, 81 a Città Studi, 90 in via Senato e 81 al Verziere. Nell'area metropolitana 91 microgrammi per metro cubo a Pioltello. Valori quasi doppi rispetto al limite di legge di 50 microgrammi al metro cubo. Con domenica, quindi, si è raggiunto il sesto giorno consecutivo di superamento per la provincia di Monza, il quinto per Milano, Lodi, Cremona, Mantova e Bergamo e il quarto per Varese. Da questa mattina dunque scattano nuovamente le misure temporanee di primo livello nei Comuni con più di 30mila abitanti e in quelli aderenti su base volontaria nelle province di Milano, Monza, Cremona, Pavia, Bergamo, Como, Lodi, Varese e Mantova stabilite dal protocollo aria della Regione Lombardia.

In pratica da questa mattina stop a i veicoli fino agli Euro 4 Diesel in ambito urbano e obbligo di spegnimento dei motori in sosta. Sul fronte del riscaldamento è vietato utilizzare stufe a biomassa legnosa di classe inferiore alle 2 stelle, mentre è obbligatorio ridurre di un grado delle temperature nelle abitazioni.

In ambito agricolo vietato spargere liquami zootecnici e accendere fuochi, falò, barbecue e fuochi d'artificio.

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