Cronaca locale

Sala prega Majorino: «Non si ritiri»

Il manager accetta un confronto con l'assessore l'8 gennaio e spera che rifiuti il ticket con la Balzani

Più che una certezza è una speranza. «Mi auguro che Pierfrancesco Majorino rimanga in campo» dice il commissario Expo Giuseppe Sala che ormai non finge più di dover decidere se candidarsi o no (formalmente aspetterà la chiusura del bilancio Expo il 21 dicembre) e accetta il guanto di sfida lanciato giorni fa dall'assessore Pd al Welfare, in campo da luglio: «Ci siamo sentiti e l'8 gennaio è il giorno che abbiamo fissato per un confronto pubblico» che potrebbe essere aperto agli altri competitor. Sottinteso a questo appuntamento c'è un appello a Majorino a resistere ai pressing di chi vorrebbe che facesse un passo indietro per sostenere il vicesindaco Francesca Balzani, sponsorizzata da Giuliano Pisapia. Una campagna dei due esponenti di giunta, con la benedizione del sindaco e il popolo arancione agguerrito come nel 2011, rischia di far precipitare i consensi per il manager Expo. Majorino per ora tira dritto ma già Sel e i Comitati civici gli hanno chiesto un atto di responsabilità per far diventare le primarie anti-Sala (e anti-Renzi) una sfida equa e ora i consiglieri della SinistraDem potrebbero scrivere un documento. I protagonisti del «triangolo» politico si sono incrociati ieri all'Istituto dei ciechi per la festa di Santa Lucia, presente Pisapia. Stretta di mano tra vice e commissario, bacio sulla guancia tra Balzani e Majorino. Sala ha ribadito che cerca di «essere su tutto molto collaborativo» ma «mi dà fastidio il mettere in discussione il fatto che io appartenga alla sinistra: alle scorse elezioni comunali e regionali mi avevano chiesto una disponibilità, non è che sono di sinistra solo quando fa comodo». Messaggio a chi lo sondò nel 2011 per la sfida contro la Moratti, di cui era dg. L'allora segretario provinciale Pd Roberto Cornelli, che ha appena auspicato un patto tra vicesindaco e assessore per evitare che Milano diventi «il laboratorio del partito della Nazione» aveva raccontato di una cena di «conoscenza» con Sala organizzata da Majorino, allora era capogruppo a Milano e oggi lancia lo stesso allarme. Ammiccamenti proseguiti con Enrico Letta per le Regionali. Lo avevano cercato per la sfida contro Maroni (poi toccò a Umberto Ambrosoli) e sembra che anche il sindaco non fosse affatto contrario. Era prima dell'era renziana insomma. E a proposito di flirt, ieri alle 18 il manager ha incontrato a casa dell'assessore Chiara Bisconti (civica) lei e altri 5 della giunta Pisapia che aperti a sostenerlo: D'Alfonso (arancione), Maran e Granelli (Pd) e Tajani e Benelli (Sel). Un incontro «interlocutorio e non definitivo - precisa la Tajani al termine - servito soprattutto a preparare il confronto vero, allargato a pezzi di amministrazione e città» mercoledì in via De Amicis. Ma «ci ha chiarito che non pensa a nessun allargamento della coalizione a Ncd». Domani il faccia a faccia decisivo tra Balzani e Majorino. «Sarebbe un peccato se non trovassimo un modo per fare squadra in un momento così importante - ha ammesso la vice - è una richiesta che ci arriva da più parti, tutti quelli che ci conoscono ci chiedono di incontrarci e avere un approccio costruttivo». E Pisapia ha replicato a chi nel Pd che chiede di rimanere arbitro nelle primarie: «Mi ha molto colpito che ministri non milanesi abbiano preso posizioni mentre l'accordo iniziale era che ogni candidato puntasse sulle proprie forze e capacità di consenso».

Ce l'ha con Maurizio Martina «ma non solo».

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