Cronaca locale

Sala tra Sardine e clandestini mentre le imprese affogano

Il sindaco difende i diritti dei braccianti irregolari. E i comunali scrivono al prefetto: "Salute a rischio"

Sala tra Sardine e clandestini mentre le imprese affogano

Un faccia a faccia tra il sindaco e Mattia Santori, il leader delle Sardine. Beppe Sala si confronto con il portavoce del movimento anti Salvini domani in diretta su Instagram, e secondo qualche esponente del centrodestra non stupisce che proprio ieri abbia voluto dedicare il videomessaggio quotidiano ai cittadini a una questione pro immigrati. L'appuntamento su Facebook è nato per dare aggiornamenti sull'emergenza Covid, Sala questa volta si rivolge ai milanesi per rilanciare la battaglia del suo «amico Aboubakar Soumahoro, attivista italo ivoriano che da anni si batte dei diritti purtroppo negati ai tanti braccianti agricoli nel nostro Paese. Mi parla di circa 600mila persone, si tratta in buona parte di immigrati non in regola ma anche tanti italiani che lavorano in nero e sono spesso preda della criminalità organizzata. E non stanno solo al sud, ma anche in Lombardia e Piemonte, ovunque. Quando andiamo al supermercato ricordiamoci che non crescono nella cassetta ma sono raccolti da queste persone, bisogna cambiare le cose». Chi fa politica conclude «deve vivere il senso della realtà piuttosto che pensare di cavarsela con quattro belle parole sui talk show». Comizio dal sapore anti leghista, le «Sardine di Milano» che nei giorni scorsi avevano scritto un messaggio a favore della regolarizzazione dei braccianti clandestini «a maggior ragione in piena emergenza sanitaria» hanno prontamente pubblicato il video del sindaco sulla loro pagina. L'assessore regionale all'Agricoltura Fabio Rolfi e il coordinatore lombardo della Lega Giovani Alessandro Verri contestano invece che i «sindaci del Pd probabilmente non hanno mai visitato una stalla o un'azienda agricola, per loro la ricetta è sempre la stessa, per qualsiasi settore: una sanatoria per gli irregolari. La Regione punta al contrario a dare lavoro ai disoccupati e ai beneficiari del reddito di cittadinanza, anche attraverso i centri per l'impiego. I clandestini vanno rimpatriati, non regolarizzati». Recuperata invece in corner due sere fa una gaffe con il movimento ambientalista Fridays for future che sta a cuore al sindaco. Proprio nel giorno in cui l'attivista Greta Thunberg faceva i complimenti a Milano per il piano che punta a togliere le auto dalle strade per dare spazio a bici e pedoni, l'assessore Marco Granelli aveva tagliato fuori i «gretini» dal tavolo «Biciplan» (sulla mobilità ciclabile) che si è tenuto ieri mattina. Dopo la protesta, è arrivato in serata l'invito. Acrobazie che torneranno utili in campagna elettorale. Ma il deputato e capogruppo della Lega Alessandro Morelli sottolinea che «in piena emergenza sanitaria Sala propone la regolarizzazione di 600mila clandestini. Ma i milanesi si aspettano dal sindaco sostegni a commercianti e famiglie in crisi, sospensione delle tasse comunali, guerra col governo per i presidi sanitari che mancano». Anche la l'eurodeputata leghista Silvia Sardone fa presente che «la città soffre, commercianti e imprese sono in difficoltà con un governo sordo alle loro richieste, le battaglie immigrazioniste non sono la priorità».

Il sindaco incassa critiche anche da Forza Italia. «É davvero ammirevole - ironizza il consigliere comunale Alessandro De Chirico - il suo attivismo in tema di diritti dei lavoratori, ma prima di pensare ai braccianti dia rispose ai dipendenti del Comune che anche ieri hanno scritto al prefetto perchè lamentano scarsa igiene all'interno delle sedi e misure anti contagio insufficienti». E per il capogruppo azzurro Fabrizio De Pasquale «non se ne può più del suo strizzare l'occhio a Ong, gretini e sinistra.

Stia sul pezzo, la sua preoccupazione quotidiana dovrebbe essere trovare le risorse per non far morire i comparti del turismo, dare sostegni ad anziani e famiglie povere».

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