Cronaca locale

Salvini candida San Siro a patrimonio Unesco: «Demolirlo? Bestemmia»

Il leader leghista lancia la mozione dei suoi: «Va bene il business ma è un pezzo di storia»

Chiara Campo

«Abbattere San Siro? É un insulto, una bestemmia». A poche ore dal derby Milan-Inter, Matteo Salvini ieri mattina al mercato di via Fauchè per distribuire volantini e fare tappa al gazebo di raccolta firme della Lega contro il governo Pd-M5S, ha «lanciato» la mozione che sarà depositata nei prossimi giorni in Consiglio comunale dal capogruppo Alessandro Morelli e supportata dal segretario provinciale Stefano Bolognini. I lumbard chiedono al sindaco Beppe Sala e alla giunta di candidare il «Meazza» come «monumento» da inserire tra i beni tutelati dall'Unesco. «Abbattere lo stadio - ha ribadito l'ex ministro - è un insulto alla cultura, alla tradizione e alla storia non solo calcistica di San Siro. Il Meazza rappresenta il calcio nel mondo quindi, va bene il business, ma demolire pezzi di storia non fa parte del mio modo di essere». I vertici del Milan Ivan Gazidis e Paolo Scaroni e l'ad dell'Inter Alessandro Antonello hanno presentato mercoledì scorso ai capigruppo in Comune il mini dossier del Piano di fattibilità del nuovo stadio, anche l'area intorno si trasformerà radicalmente con la nascita di grattacieli, spazi commerciali e verde. Hanno svelato anche i due rendering rimasti in gara - la «Cattedrale» disegnata dallo studio Popoluous e lo stadio ovale «Fedi incrociate» di Manica-Cmr - anche se la presentazione al pubblico è già slittata da martedì prossimo a venerdì, e il tempo per un dibattito approfondito in Consiglio prima che la giunta (entro il 10 ottobre) dichiari se il progetto è pubblica utilità si sta accorciando paurosamente. Eieri Salvini ha insistito: «Con Scaroni mi sono anche sentito, guarderò il progetto con assoluto interesse. É chiaro che c'è bisogno di un nuovo stadio ma io farò l'impossibile perchè al nuovo stadio di cui Milano ha bisogno si accompagni la salvaguardia di un patrimonio storico mondiale come è il Meazza. Chiederò a nome della Lega e di tanti milanesi che il nuovo stadio salvi anche un pezzo di storia dello sport. Abbatterlo è un'idea fuori dal mondo».

La mozione leghista cita due punti delle linee guida operative della convenzione sulla protezione del patrimonio mondiale culturale dell'Unesco che potrebbero adattarsi al caso del Meazza: i beni candidati devono essere «direttamente o materialmente associati con avvenimenti o tradizioni viventi, idee o credenze, opere artistiche o letterarie dotate di un significato universale» e «costituire un esempio straordinario di una tipologia edilizia, di un insieme architettonico o tecnologico o di un paesaggio che illustri uno o più importanti fasi nella storia umana». E Bolognini, ieri al fianco di Salvini, anticipa che nascerà a breve anche «un comitato in difesa del Meazza». Al mercato di via Fauchè per l'ex ministro cori, applausi, un centinaio di milanesi in fila per un selfie. Una ventina di contestatori hanno urlato per qualche minuto «buffone», «vai a lavorare» («sono qui per questo» la replica).

Prima Salvini ha fatto tappa al Buzzi dove era in corso la 16esima edizione di «Un Ospedale per amico».

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