Cronaca locale

Con Salvini e Lupi sfida anche al governo

Nella Lega si pensa a vicesindaco e delega alla Sicurezza

«Un incontro molto positivo, durante il quale sono stati affrontati i principali punti per rilanciare la città». È quel che filtra dal primo faccia a faccia tra il candidato sindaco del centrodestra, Stefano Parisi, e il leader della Lega Nord, Matteo Salvini. I due si sono parlati per circa un'ora in via Bellerio, per iniziare a mettere sul tavolo i temi identitari del Carroccio. A seguire, è arrivato un incontro di Salvini con Maurizio Lupi, capogruppo di Area popolare alla Camera. E davvero la scelta di Parisi, con lo schieramento ampio che lo sostiene, è una novità che potrebbe incidere anche sugli equilibri politici nazionali, rimescolando le carte di maggioranza e opposizione a Roma. È stato anche il via libera di Salvini alla proposta di Silvio Berlusconi a consentire al manager imprenditore di sciogliere le riserve, certo di poter contare su una coalizione ampia, che va dall'Ncd di Lupi, «ribelle» a Matteo Renzi e Giuseppe Sala, fino alla Lega di Salvini. La conferma che tutto fila liscio con il segretario lumbard è arrivata ieri in via Bellerio, durante un incontro durato circa un'ora. A vedere Parisi anche il coordinatore cittadino, Davide Boni e il capogruppo in consiglio comunale, Alessandro Morelli. Salvini già nei giorni scorsi ha fatto sapere di volersi impegnare direttamente sui temi della sicurezza, anche facendo l'assessore e - c'è chi dice - il vicesindaco. «Abbiamo sempre detto che Salvini è una grande risorsa. Ben venga se si vuole impegnare in prima persona nell'amministrazione di Milano» il commento del coordinatore cittadino di Forza Italia, Fabio Altitonante. Parisi conta proprio sulla solidità dell'accordo alla base della sua scelta. «La reazione che c'è stata all'annuncio di una candidatura che vede unito tutto il centrodestra, compresa l'area di Ncd, mi fa essere molto ottimista» le parole del candidato. Roberto Maroni ha lavorato gomito a gomito con Parisi quando lui era ministro del Lavoro e Parisi direttore generale di Confindustria: uno dei terreni di convergenza la legge Biagi.

Adesso tocca a Renzi fare i conti con un partito che a Roma è al governo e a Milano lo sfida, sostenendo il candidato che intende sconfiggere Sala, l'uomo di Expo coltivato e coccolato come aspirante sindaco proprio dal premier, e andando a braccetto con Salvini.SCot

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