Cronaca locale

"Scarsa manutenzione". Tre nuovi indagati per la strage di Pioltello

Dipendenti di Rfi si aggiungono alle otto persone già sotto inchiesta per le carenze nei controlli

"Scarsa manutenzione". Tre nuovi indagati per la strage di Pioltello

Si riapre, non senza turbamenti, un nuovo capitolo sulle responsabilità per il deragliamento del 25 gennaio 2018 all'altezza della stazione di Pioltello del treno di pendolari 10452, partito da Cremona alle 5.20 e diretto a Milano e la conseguente strage ferroviaria nella quale morirono tre donne (Pierangela Tadini, 51 anni, Ida Maddalena Milanesi, che di anni ne aveva 61 e la 39enne Giuseppina Pirri) e rimasero feriti ben 46 passeggeri. Da venerdì infatti, come anticipato ieri dal Corriere della Sera, si sono aggiunte altre tre persone all'elenco delle otto già indagate a vario titolo con l'accusa di disastro ferroviario colposo, omicidio colposo plurimo e lesioni colpose. Si tratta del responsabile dell'Unità operativa armamento «ingegneria civile» della direzione territoriale di produzione di Milano, di un membro dell'Ufficio di programmazione delle linee Sud, sempre facente capo alla direzione territoriale di Milano e infine di un responsabile della diagnostica di Rete ferroviaria italiana (Rfi).

Anche se i pm, coordinati dall'aggiunto Tiziana Siciliano, nei giorni scorsi hanno fatto eseguire ulteriori rilievi sulle carrozze, l'indagine della polizia ferroviaria ormai volge al termine. Secondo fonti investigative l'attenzione della Procura si sta sempre più focalizzando sulle carenze che portarono all'incidente, in particolare l'assenza di controlli e di interventi tempestivi.

A causare la tragedia infatti, com'è ormai ben noto, fu il distacco di un pezzo di rotaia lungo 23 centimetri, in corrispondenza di un giunto difettoso, 500 metri prima della stazione ferroviaria. Il giunto cedette al passaggio di una carrozza, che a quel punto uscì dal tracciato trascinando con sé tutto il treno fermatosi contro un palo di cemento lungo i binari.

Una situazione che, sempre secondo gli investigatori, era nota da mesi all'azienda visto che un operaio l'aveva segnalata addirittura cinque mesi prima, nell'agosto 2017. E solo a novembre venne messa una tavoletta di legno per sostenere il giunto, che però andava a sbattere sulla massicciata al passaggio di ogni treno. Proprio in quel mese venne anche programmato il lavoro di sostituzione del giunto per l'aprile 2018.

Davvero troppo tardi.

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