Cronaca locale

Milano, moschea "spostata" in via Novara: scoppia la bufera

A Milano si è acceso il dibattito sullo spostamento della moschea in via Novara: "Quest'area non può essere destinata a questo uso"

Milano, moschea "spostata" in via Novara: scoppia la bufera

A breve a Milano dovranno iniziare i lavori di adeguamento delle strutture per le olimpiadi del 2026 e tra le opere al centro di ristrutturazione ci sarà anche il Palasharp. La tensostruttura è stata regolarmente concessa all'istituto culturale islamico di viale Jenner per la preghiera ma ora i fedeli dovranno essere dislocati in altri luoghi, perché la loro presenza non è compatibile con i lavori di ammodernamento. La giunta guidata da Beppe Sala ha individuato l'area di via Novara come allocazione provvisoria per la moschea ma la Lega si oppone.

"Da anni la Lega si batte contro l’ipotesi del trasferimento del centro di culto islamico ospitato dalla tensostruttura del Palasharp all’area di via Novara. L’annuncio del vice sindaco Scavuzzo conferma che il Comune di Milano, guidato dalla sinistra, è costantemente più concentrato a fare favori alle comunità islamiche piuttosto che ad ascoltare le esigenze dei cittadini", tuona Silvia Sardone, consigliere comunale in forza Lega a Milano ed eurodeputata.

Le proteste della Lega sono fondate su solidi presupposti, visto che "come è noto quest’area non potrebbe essere destinata a questo uso, come sancito dal consiglio comunale". Ma nonostante questo, l'amministrazione rossa di Beppe Sala "procede in questo abuso nonostante i tanti presidi e i tanti no espressi da chi abita questa zona e che si aspettava un altro utilizzo per questa area".

Per l'ennesima volta, l'amministrazione del Comune di Milano si dimostra sorda nei confronti dei cittadini che chiedono rispetto e agevola la comunità islamica: "Spiace constatare, per l’ennesima volta, la volontà della giunta Sala a favore delle moschee in città, senza, tra l’altro, aver chiuso quelle abusive che proliferano nel totale disinteresse di Palazzo Marino e nonostante i pericoli di sicurezza denunciati in più occasioni".

Ovviamente, Silvia Sardone e la Lega non sono disposti a indietreggiare sul tema: "Come già fatto in passato ci opporremo a questa decisione che è a tutti gli effetti uno schiaffo ai cittadini milanesi".

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