Cronaca locale

«La scissione? Ipotesi da evitare in ogni modo»

Il presidente del Consiglio regionale: «Io sarò al Brancaccio, ma con spirito costruttivo»

Alessandro Fermi, presidente del Consiglio regionale, promotore con altri quattro di «Il Futuro per Forza», l'evento di sabato scorso al Torretta, lei sarà a Roma all'evento promosso dal governatore ligure Giovanni Toti?

«Parteciperò all'iniziativa di Toti, che è in linea col filo conduttore di quella di Villa Torretta. Ci sarò per coerenza e per rispetto di ciò in cui credo. Lo spirito con cui andrò è questo: cogliere il sentimento di chi chiede un rilancio del partito, un rinnovamento dal basso, diretto, di un partito che deve essere strumento per veicolare idee ancora attuali, direi altrettanto attuali del 1994».

Con quale spirito parteciperà? «Il mio spirito è assolutamente positivo e costruttivo. Io penso che l'unica cosa da evitare sia il non fare nulla. Parlo per me, ma altri credo che gli altri condividano le mie riflessioni e questa necessità, senza la presunzione di avere la ricetta in tasca o la bacchetta magica. Questa necessità è avvertita da tutti nel partito, poi c'è chi la manifesta in modo diretto, solare, evidente e chi in modo più riservato o privato, ci possono essere sensibilità diverse sui tempi e i modi, ma a mio avviso non può non essere apprezzato chi prova a manifestare questa esigenza in modo diretto e trasparente».

Il rinnovamento.

«Io credo che possa essere davvero utile, un percorso che anche Berlusconi ha lanciato, un percorso che ha nei tempi e nei modi due variabili importanti. Berlusconi è stato un grandissimo innovatore, nelle tv, nel calcio e in modo straordinario in politica. Quindi dico capacità di rinnovare e rinnovarsi, è proprio lui il primo sostenitore della necessità di cambiare per superare le difficoltà quando si crede in qualcosa».

Lei aderisce alla posizione dei promotori dell'iniziativa del teatro Brancaccio? Dei «totiani»?

«Sì, e con tutto il rispetto trovo che sia riduttivo affiancare loro questo appellativo di totiani. In Regione la partecipazione all'evento di Sesto ha nomi e cognomi. Giovanni Toti sta rappresentando questo sentimento, ci sono persone che lo sentono di più e altri di meno, ma chi non vede la necessità di rinnovare ha i paraocchi: che ci sia bisogno di una nuova spinta lo dicono i numeri, i dati elettorali. Questa spinta ha la fortuna di trovare un contenitore in cui può tornare a riconoscersi chi è spaesato, disilluso, chi non ha votato o ha votato altro ma ha grande voglia di dare un contributo».

Ma secondo lei Toti è anche un leader politico giusto per i prossimi anni? Al Brancaccio si definirà anche la piattaforma della sua mozione congressuale.

«Credo che stia facendo un'operazione differente, ho ho fiducia nella nobiltà delle azioni. Confrontiamoci sulle mozioni, sulle candidature, diamo la possibilità di aprire questo confronto, io sostegno questo. Dopo, quando ci saranno primarie a tutti i livelli, se dovessero esserci delle linee che mi convinceranno di più, sta nella libertà di ognuno scegliere. Spero di arrivarci a un confronto su contenuti e posizioni, valori e alleanze. Per arrivarci c'è bisogno di sradicare un paradigma».

Esiste la possibilità di una scissione? Lei come la vede?

«La scissione deve evitata nella maniera più assoluta. Oggi non c'è necessità di un nuovo partito, di un nuovo contenitore, al netto dei nomi. Va recuperato uno spazio elettorale. Sarebbe una scelta che chiunque farebbe a malincuore, è un'ipotesi da evitare in ogni modo».

Come sta lavorando il commissario regionale Salini?

«Io l'ho sostenuto fin dall'inizio, prima che ci fossero eventi legati alle iniziative giudiziarie. Ho sostenuto anche la sua nomina temporanea a commissario l'ho fatto perché da quando lo conosco ha manifestato la necessità che il partito si rilanci e si rinnovi. Fra le altre qualità ha sempre rappresentato questa necessità. Condivideva questa idea e credo la condivida ancora. Mi è dispiaciuto non vederlo a Villa Torretta, con centinaia di amministratori e militanti che dicono ciò che lui ha sempre sostenuto. Confido che possa essere in modo importante al fianco di questa necessità di rilancio, che non può essere elusa e non può essere fatta con l'uncinetto, ma con energia e determinazione».

AlGia

Commenti