Cronaca locale

Sconti ai morosi, rispondono solo 3.500 su 19mila

Assessore preoccupato dopo 4 mesi dal lancio. Venti milioni di affitti non pagati dai negozi

Sconti ai morosi, rispondono solo 3.500 su 19mila

Fino al 40 per cento di sconto e centoventi rate per rientrare dal debito. A maggio il Comune ha inviato circa 19mila lettere agli inquilini morosi delle case popolari per invitarli a concordare un piano di rientro. Un'azione avviata d'accordo con i sindacati e (anche) sulla spinta della Corte dei Conti che davanti a un buco nero da 350 milioni aveva sollecitato metodi «più incisivi» da parte della giunta per incassare gli affitti. C'è tempo fino al 31 dicembre per manifestare l'interesse a sedersi a un tavolo (e non vuol dire quindi ancora un sì a rientrare dal debito), ma ad oggi, dopo quattro mesi dall'invio di quelle lettere, solo 3.500 famiglie si sono fatte avanti con il Comune, meno del venti per cento. «C'è ancora tempo ma sono un pò preoccupato - ha ammesso ieri l'assessore alla Casa Gabriele Rabaiotti -. Arrivare almeno a 5-6mila sarebbe un obiettivo importante, giustificherebbe lo sforzo». C'è un altro nodo affrontato ieri in Commissione a Palazzo Marino, i venti milioni di affitti non pagati per gli spazi ad uso diverso dal residenziale, significa locali e vetrine generalmente ai piani bassi dei palazzi Mm affidati a negozi, associazioni, sindacati, partiti. Circa 11 milioni rappresentano un buco pregresso, i titolari non sono più inquilini ma il debito non è stato ancora saldato. Gli altri 9 milioni sono a carico di chi utilizza tuttora gli spazi, e 8,6 milioni fanno riferimento a uso commerciale (con 39 pratiche legali aperte).

«I numeri sulla morosità negli immobili commerciali fanno paura - accusa il capogruppo M5S Gianluca Corrado. Venti milioni complessivi, undici relativi a contratti cessati e nove per contratti in essere, dovuti da soggetti che oggi utilizzano liberamente l'immobile del Comune per la loro attività. La situazione è gravissima, si possono astrattamente ipotizzare chiare responsabilità erariali. Chiediamo di ricostruire il team esistente anni fa per accertare la situazione reale e stanare tutti i furbetti. Qui ci sono attività, magari di pregio, magari in centro, che scroccano i locali comunali, facendo concorrenza sleale si colleghi onesti». Il consigliere Fi Alessandro De Chirico ricorda che i 20 milioni si sommano ««agli oltre 300 milioni per gli alloggi ad uso abitativo. Una cifra enorme che, se e quando recuperata, permetterebbe di fare investimenti per la manutenzione ordinaria e straordinaria degli stabili. È ora di dare un deciso giro di vite».

E il capogruppo azzurr Fabrizio De Pasquale dichiara il «flop» delle lettere con le richieste di conguaglio spedite agli inquilini Mm: «Chi pagherebbe migliaia di euro per spese condominiali di 10 anni fa senza vedere uno straccio di giustificativo?».

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