Cronaca locale

Scrivono insulti al preside: alunni coprono la scritta con il mosaico di post-it

Solidarietà da parte di alunni e genitori. Sui post-it scritte di incoraggiamento e affetto

Scrivono insulti al preside: alunni coprono la scritta con il mosaico di post-it

"Lei è la preside più brava di Milano", "Lei mette il cuore per noi e per questa scuola, le vogliamo bene", e ancora "Lei viene anche nei weekend e noi la ringraziamo e basta". Quando martedì mattina la dirigente scolastica è arrivata a scuola, ha trovato il muro tappezzato da centinaia di post-it, contenenti scritte come queste, messaggi di incoraggiamento e di ringraziamento.

Infatti, quando i ragazzi hanno notato il nome della preside, scritto la sera prima sul muro a caratteri cubitali e seguito da insulti ed epiteti offensivi, hanno reagito per far sentire il loro affetto alla dirigente scolastica, dipingendo un mosaico di riconoscenza e affetto. "Non è facile questo lavoro, ma i ragazzi ripagano di tutto, anche quando hanno delle intemperanze. Anzi, quelle offrono lo stimolo per insegnare qualcosa di importante e io credo che questo episodio rimarrà nella memoria e nel cuore non solo mio, ma anche dei ragazzi che hanno attaccato i bigliettini adesivi e di quelli che hanno spruzzato lo spray con le offese. Io spero proprio che qualcosa di buono resti anche a loro", ha detto Rita Bramante, preside della scuola media Cavalieri di Milano, al Corriere della Sera.

Schierati dalla parte della preside anche i genitori dei ragazzi, che elogiano il suo lavoro e descivono l'istituto come un "ambiente costruttivo e la dirigente mostra sempre la massima disponibilità". E la presidente del Consiglio di istituto ha inviato una mail, dove riferisce: "Siamo affettuosamente vicini a Rita Bramante. Rimaniamo a disposizione al suo fianco, convinti che di certo questa dedizione non verrà annientata da due scritte offensive".

Per la preside, questo è l'esempio che davvero "dal letame a volte, se si ara il campo, se ci si lavora sopra, nascono i fiori", come dice De André.

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