Cronaca locale

A scuola sacchi di frutta gettati nell'immondizia

Il Codacons denuncia gli sprechi. Milano Ristorazione: «Da ottobre recupereremo gli avanzi»

Maria Sorbi

Cesti dell'immondizia stracolmi di banane. Frutta immacolata, nemmeno sbucciata e finita direttamente nel sacco dell'umido. È la raccapricciante scena immortalata di fronte alla cancellata dell'istituto comprensivo Bacone. Non una foto rubata per caso ma un'immagine che ogni pomeriggio alle 16 si ripresenta tale e quale. «Questo è lo spreco di Milano Ristorazione, che ogni giorno getta quantità incalcolabili di cibo pagato dai ignari genitori» denuncia il Codacons, che ha appena presentato un esposto alla Corte dei Conti. «Vogliamo accertate eventuali condotte illecite da parte della società che gestisce le mense - spiega l'associazione che tutela i consumatori - e ci auguriamo che, nel caso, vengano adottate le relative sanzioni».

Ovviamente dispiace a chiunque vedere sacchi di cibo gettati in quel modo. Ma Milano Ristorazione interviene per spiegare che nulla è come sembra. Innanzitutto perché tre o quattro cestini di rifiuti sono una minima parte delle migliaia di pasti serviti ogni mattina: rappresentano una quantità di scarto che si può definire «fisiologica». «Solo nella scuola Bacone - spiegano alla società - mangiano più di 700 utenti, l'avanzo nelle foto riguarderà il 10 per cento del prodotto banana». Giusto per dare un parametro, la Milano Ristorazione registra come «ben accetto» da parte degli alunni un pasto il cui avanzo resta sotto la quota fisiologica del 25 per cento.

Detto questo, la società si rende perfettamente conto che anche se le banane buttate nell'immondizia fossero 20 sarebbe comunque cibo sprecato. Ma mette in chiaro che si tratta di una situazione assolutamente temporanea.

Da ottobre sulle tavole delle mense scolastiche si cambia musica. Innanzitutto perché dalla metà del mese entrerà in funzione il servizio del recupero del cibo avanzato dai bambini. Banco Alimentare e i volontari che si occupano delle mense dei poveri ogni pomeriggio passeranno nelle singole scuole a ritirare la frutta e il pane non consumati. E, punto numero due, dal primo ottobre, il «percorso» della frutta a scuola sarà diverso. Mele, banane e frutta di stagione non verranno più serviti dopo pranzo ma a metà mattinata, come merenda da consumare durante l'intervallo. «In questo modo - spiegano in via Quaranta - ridurremo notevolmente gli sprechi. Dopo il pasto i bambini non hanno voglia di mangiare anche la frutta, quindi è meglio servirla quando sono a stomaco vuoto». Per ora il progetto coinvolgerà le scuole primarie, poi verrà esteso. I cestini pieni di banane, se non altro, almeno sono la dimostrazione che la strategia di anticipare il momento della frutta è un'azione utile, perché ad oggi il gradimento è basso.

Verranno a breve messe in atto altre azioni antispreco.

Agli alunni verrà consegnato il cosiddetto sacchetto salva-merenda e potranno portare a casa la frutta che non hanno voglia di mangiare a scuola.

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