Cronaca locale

«Serve una quarta corsia sulla Tangenziale Ovest Idea la Est fino a Lecco»

Parla la presidente della Milano-Serravalle: «Con l'autonomia, decisioni alla Regione»

(...) ponti. In Germania pagano solo i mezzi pesanti e le auto estere, ma Austria e Polonia sono ricorse alla Cedu, che ha dichiarato discriminatorio il meccanismo».

Insomma, è un sogno...

«Tutti vorremmo tutto gratis, ma qualcuno deve pagare manutenzione, riqualificazione delle opere esistenti, sicurezza. E nuove infrastrutture. O pagano gli utenti o ricade sulla fiscalità generale, come accade in alcune realtà italiane».

Le nuove infrastrutture?

«Il procuratore della Corte dei conti pochi mesi fa ha ricordato che l'Italia non dispone di infrastrutture adeguate e che l'attuale carenza rischia di accrescere il gap economico con gli altri Paesi. Noi cerchiamo di fare la nostra parte, al momento non prevediamo di ampliare la rete, anche se domande ci sono, per una corsia in più sulla Tangenziale Ovest, o per il prolungamento fino a Lecco. Non so se sia un libro dei sogni o delle idee, ma con le Olimpiadi del 2026 si potrebbe passare dal piano onirico a quello dei progetti. Poi Serravalle è nella realizzazione di Pedemontana, sul presupposto che la sola fiscalità generale non potesse realizzare quest'opera, necessaria e invocata in un'area fra le più produttive del nostro Paese».

Qual è l'avanzamento di Pedemontana?

«Parlo a titolo limitato, noi abbiamo il 79% ma Pedemontana è una società autonoma, che si è data in questi giorni un nuovo organigramma con presidente l'ex ministro Roberto Castelli. Io credo molto in quest'opera, e ritengo che ci siano tutte le premesse per realizzarla in tempi ragionevoli, e mi pare di capire che i problemi più grossi siano in fase di definizione. Certo, resta in salita ma meno, ora ci sono la condizioni per completarla, realizzando la tratta B2 e la C, la più importante, e poi la D fino alla Bergamasca».

La Regione la vuole finita. Ma in generale dilagano umori ostili alle opere.

«Sì, Fontana è impegnato su questo, sostenuto dal mondo produttivo. E d'altra parte costa di più non completarla che completarla. Quello che lei dice è più una contestazione che un giudizio: c'è sicuramente in Italia una componente che non vede con favore la realizzazione di opere pubbliche, o private. Un sentimento di diffidenza verso opere che creano ricchezza e posti di lavoro, ma anche qualche criticità. È un atteggiamento tipico del nostro tempo, parte dal famoso: Non nel mio giardino applicato agli impianti».

In quale sede si decide?

«Per quel che ci riguarda il ministero. Certo, con l'autonomia la Regione avrebbe grande competenza nell'indirizzare gli investimenti. Col percorso dell'autonomia la Regione interverrebbe con infrastrutture che, tenuto conto del consumo di suolo, diano risposte al mondo produttivo».

Area B e C hanno avuto impatto sulle Tangenziali?

«L'hanno avuto ma abbiamo collaborato. Il Comune ha fatto le sue scelte e non sta a noi contestarle. La collaborazione è doverosa, è stata notevole».

La situazione delle tangenziali milanesi quale è?

«Siamo consapevoli della difficoltà di qualche tratto, un ragionamento si dovrà fare e le idee già ci sono. Si deve studiare il sistema di intervenire a Ovest, nella zona di Corsico e Trezzano la situazione è molto complicata, ci sono disagi. Io sono anche utente. Abbiamo valutato, è in fase embrionale, l'ipotesi di realizzare un'ulteriore corsia. Alcuni tratti sono in sofferenza, in particolare quello che porta poi all'innesto della A7: la fase avanzata è più fluida, il tratto precedente è fermo 7 giorni su 7 dalle 7 alle 9 e il pomeriggio. È una condizione patologica. La tempistica non la so dire. Ma faremo tutto il possibile».

In termini di interattività?

«Ci stiamo lavorando e ragionando. È un settore in cui investiremo. E anche per l'interazione con cellulari e 5G ci sarà un servizio maggiore. Nel giro di poco tempo cambierà molto nelle informazioni su incidenti, rallentamenti e meteo».

Alberto Giannoni

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