Cronaca locale

Si presentano in 12.500 al concorso per 25 posti da infermiere

Venticinque infermieri cercansi. È una bella notizia in questi tempi difficili, verrebbe da dire una bellissima notizia, oggi che siamo abituati a parlare di licenziamenti, a lavori perduti o a rischio più che a occasioni di vita guadagnate. Venticinque infermieri al Niguarda, un importante ospedale pubblico. Una bella notizia, non c'è dubbio. Ma ecco il seguito, che mitiga gli entusiasmi e disegna le dimensioni del desiderio dei desideri: il lavoro. Sono dodicimilacinquecento le domande arrivate al Niguarda, per il concorso riservato agli infermieri. Sono iniziati ieri nelle aule del Politecnico e dureranno fino a oggi i test per selezionare i venticinque migliori operatori sanitari perché possano dare il proprio contributo in corsia. Migliaia di persone arrivate pieni di speranza. Una professione che in giorni non lontani ci eravamo abituati a pensare come un lavoro per migranti. Ricco di gratificazioni umane eppure difficile, in questo continuo confronto con il dolore, le ferite, il peso di corpi che faticano. Nei nostri ospedali non era facile trovare giovani italiani disposti ad affrontare la sfida. Invece oggi sono 12.500 le persone accorse per diventare infermieri e solo venticinque vedranno diventare realtà ciò che è un sogno o forse una necessità.

Una tendenza all' overbooking che si ingigantisce sempre più. Nel 2012, per un concorso simile in cui si trattava di assumere 80 infermieri, arrivarono 5mila persone. Tantissime, già allora. Ma mai l'abisso che leggiamo nei numeri di oggi: solo venticinque su dodicimilacinquecento saranno infermieri.

Uno su cinquecento ce la fa.

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