Cronaca locale

Ma il sindaco difende gli abusivi

C'è sempre occupazione e occupazione. La sinistra non ce la fa a stigmatizzare l'infiltrazione abusiva in spazi pubblici o privati - seppure sfitti - definendola semplicemente per quello che è. Illegale, secondo la legge. E dunque intollerabile, a prescindere dalle buone idee che i comitati di turno possano avere per rendere gli immobili (nel caso del Lambretta, le villette dell'Aler in via Apollodoro) dei luoghi piacevoli per il quartiere. Dopo le lettere-appello firmate anche da consiglieri di maggioranza in Comune contro lo sgombero, ci aveva provato il braccio destro del sindaco, Paolo Limonta, a fermare il questore. Una settimana fa aveva scritto a Luigi Savina ricevendo una risposta ovvia: bene l'impegno dei giovani, sgomberare non piace a nessuno, ma le forze dell'ordine devono seguire la legge e non le dichiarazioni politiche. E ieri mattina è passato dalle parole ai fatti: sgombero compiuto di buon mattino. Il giorno dopo l'irruzione dei centri sociali a Palazzo Marino per protestare contro lo sgombero di un alloggio Aler (feriti pure due vigili), ci si sarebbe aspettati un profilo basso sul tema occupazioni. Il sindaco dopo lo sgombero ha visto il questore. E in serata, premettendo che non era stato informato («per fortuna è avvenuto in maniera non particolarmente dura») ha ricordato che «la richiesta è arrivata da Aler, non dal Comune, e con una motivazione che non convince assolutamente, cioè che parte delle villette servisse per Expo, cosa che non mi risulta e non è neppure vera». Duro (contro Aler) anche il consigliere di Sel Mirko Mazzali, presidente della commissione Sicurezza: «Aler ha mostrato i muscoli, ha ottenuto lo sgombero del Lambretta. Ora aspettiamo che mostrino i muscoli per problemi ben più seri che hanno. Visto che per ristrutturare non sono pronti e la vendita è una utopia, magari ci metteranno degli uffici, un magazzino. Si vede che uno stabile finalmente usato dal quartiere dava fastidio». Si infuria anche la capogruppo della Sinistra x Pisapia, Anita Sonego: «Non era scandalosamente illegale che Aler tenesse per anni le stesse palazzine vuote nel degrado più totale? Perchè nessuno è andato a sgomberare i dirigenti?».
A «titolo individuale» ieri si è recato dai militanti in presidio Basilio Rizzo, presidente dell'aula ed esponente della sinistra radicale: «Penso si debba lavorare per una soluzione, perchè esperienze come questa devono essere salvaguardate o aumentano le tensioni e non si risolvono i problemi di coesione sociale. Capisco che le istituzioni debbano tener conto della proprietà, ma tra l'abbandono in cui era ridotto questo luogo e il miglioramento obiettivo, riconosciuto da tutti, portato avanti attraverso questa occupazione preferisco nettamente la seconda». Fa tappa, con Mazzali, anche l'assessore Pd Pierfrancesco Majorino. Un colpo al cerchio e uno alla botte.

«Il Comune - ribadisce - offre spazi ad associazioni e non attraverso bandi e chiede a tutti di stare dentro questo sistema di regole», poi «penso anche che Aler debba radicalmente cambiare il proprio modo di essere e fare».

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