Cronaca locale

"Il sindaco vede solo fascisti. Pensiero che sa di naftalina"

Bestetti (Forza Italia): "Noi guardiamo alle comunali". Sala: "Io continuo a difendere i valori della Resistenza"

"Il sindaco vede solo fascisti. Pensiero che sa di naftalina"

C'è uno spettro che si aggira per Milano...il fascismo. Questo almeno il pensiero del sindaco Beppe Sala. «Pur prendendo atto dell'istanza di Bruxelles, l'Italia è il Paese dove il ricordo e il rischio del ritorno del Fascismo a mio avviso c'è ancora, per cui assolutamente noi andremo avanti su questo terreno». Parola del primo cittadino, che sigilla in questo modo la distanza incolmabile della nostra città dal resto d'Europa. A Milano, città che spinge sull'acceleratore per arrivare a competere con le grandi metropoli internazionali su vari livelli, la macchina del tempo su alcune questioni sembra essere impazzita e girare solo a ritroso. E così, all'alba del 2020, ci si ritrova in pieno clima post Resistenza.

A scatenare l'ennesimo dibattito sui totalitarismi il voto del Municipio 7, dove è stata approvata una mozione che chiede di eliminare la dichiarazione antifascista per l'organizzazione di eventi in spazi pubblici. Patentino antifascista introdotto dal Comune, su impulso di un ordine del giorno della sinistra in consiglio comunale lo scorso anno.

Così se il parlamento europeo la scorsa primavera ha votato la risoluzione che equiparava tutti i regimi totalitari (fascisti e comunisti) - tra i firmatari moltissimi eurodeputati del Pd e socialisti e anche l'ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia - la mozione votata l'altra sera dal Municipio 7, promossa dalla presidente del consiglio (Fdi) Norma Iannacone e sottoscritta da tutto il centrodestra che chiedeva di equiparare tutti i totalitarismi ha scatenato il putiferio. Dalla sinistra che fa ostruzionismo fino ad arrivare alle minacce di morte da parte di alcuni esponenti dei centri sociali al grido di «in piazzale Loreto c'è sempre posto...». In particolare si chiedeva di sostituire nel testo del documento il termine «antifascista» con «il rifiuto di ogni ideologia totalitaria e liberticida».

Ma Sala ieri ha poi commentato così il fatto che la mozione sia stata appoggiata da Fratelli d'Italia Lega e Forza Italia: «È un dato di fatto e ci stiamo abituando, ognuno fa la sua parte. Io continuerò a difendere i valori della nostra città e i valori della nostra città sono questi».

Non tarda ad arrivare la risposta del presidente del Municipio 7 Marco Bestetti (Forza Italia): «Non vogliamo nessun passo indietro sull'antifascismo, ma passi in avanti sull'anticomunismo, aggiornando anche il nostro Paese a quanto nel resto d'Europa è assoluta normalità da decenni. Sul rischio di ritorno al fascismo in Italia - prosegue Bestetti - non so Sala da dove tema rinascano le camicie nere, ma vorrei tranquillizzarlo che dal Municipio 7 stiamo solo lavorando per riportare il centrodestra a Palazzo Marino. Questa polemica è durata già fin troppo. Lascio a lui inutili discussioni vecchie di 70 anni che puzzano di naftalina. Noi guardiamo al futuro».

«Per Sala il problema rimangono sempre e solo i fascisti- attacca l'assessore regionale alla Sicurezza Riccardo de Corato (FdI) -. Ai suoi amici antifascisti, infatti, non ha mai dedicato una parola di condanna. Vede fascisti ovunque, persino nei cimiteri li va a scovare.

Nonostante due sentenze abbiano assolto coloro che facevano il saluto romano, lui continua a cercarli dappertutto».

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