Cronaca locale

La sinistra sull'orlo di una crisi di nervi. Del Debbio ci pensa

Pisapia impacciato al cospetto del fallimento della rivoluzione arancione. E da destra si levano squilli di tromba

La sinistra sull'orlo di una crisi di nervi. Del Debbio ci pensa

Bella ciao. Irriverente ma azzeccato lo striscione della Lega per salutare l'addio di Ada Lucia De Cesaris, abbattuta dal fuoco amico del Pd. Con il sindaco Giuliano Pisapia impacciato al cospetto del fallimento della rivoluzione arancione. Quella che avrebbe dovuto cambiare Milano e che invece al massimo ha cambiato la vita di qualche assessore. Al parlamento se n'è andato l'irascibile Bruno Tabacci, dove non è invece riuscita a entrare Maria Grazia Guida, in Regione Lucia Castellano. E al suo lavoro di archistar è tornato Stefano Boeri che un uccellino bene informato racconta essere pronto a sfidare Emanuele Fiano e Pierfrancesco Majorino. E anche il diktat di Matteo Renzi che vorrebbe saltar le primarie per investire direttamente il commissario Expo Giuseppe Sala.

E Milano? Sembra incredibile, ma resterà per un anno in mano a un sindaco già dimesso. E adesso anche senza il sindaco ombra. La lady di ferro. Perché De Cesaris ha brutto carattere, ma nessuno ha mai messo in dubbio le sue qualità di avvocato e urbanista. Ben altra stoffa rispetto a tanti miracolati nella corte di Pisapia. Ed è donna coraggiosa, perché non nasconde le dimissioni dietro i soliti «motivi personali», ma spara addosso ai compagni quelle «difficoltà non più sormontabili nella prosecuzione della mia attività amministrativa per il venir meno del rapporto di fiducia». La regolarizzazione del Leoncavallo, la riqualificazione degli scali ferroviari, la palude del dopo Expo e il nuovo stadio del Milan al Portello per il quale si è fatta garante e che invece finirà nel Vietnam del consiglio comunale. Altroché aver «portato a compimento tutto quello che in tema di urbanistica era nel programma» come dice Pisapia.

Ma l'altra (bella) notizia è che da destra si è levato uno squillo di tromba. Che pur senza un «sì» ufficiale, il filosofo e anchorman Paolo Del Debbio confessa di «essere onorato» della proposta di candidarsi. Che c'è un possibile sindaco credibile perché capace di affrontare da destra temi delicati come l'immigrazione. Con ragionamenti sottili e capacità di comunicare, non i grugniti pieni d'astio. Del Debbio e la De Cesaris, per la sinistra due pessime notizie in un giorno.

Da Milano (ma anche da Roma) il vento arancione non soffia proprio più.

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