Cronaca locale

Sos legionella, a Milano nord controlli a tubi e caldaie

Dopo l'allarme legionella a Bresso e il caso delle torri di viale Fulvio Testi a gennaio, gli abitanti della zona 9, che confina con il Comune «contagiato», vogliono vederci chiaro. E non si accontentano dell'annuncio di «controlli e verifiche».

A distanza di due mesi dal primo caso del batterio, vogliono sapere se quei controlli e quelle verifiche, promesse a inizio dicembre, ci sono realmente state. E che risultati hanno dato. Per questo i consiglieri della Lega Nord hanno presentato un'interrogazione urgente per sapere come sono andate le ispezioni sugli impianti idrici del quartiere. Basta infatti un «annidamento» nelle tubature dell'acqua per far dilagare la legionella.

«Nella zona - scrivono i consiglieri leghisti, tra cui il primo firmatario è Andrea Pellegrini - sono presenti numerose scuole comunali e statali di ogni ordine e grado e altrettante palestre comunali frequentate da bambini e ragazzi. Dopo il caso di viale Fulvio Testi, chiediamo al direttore di settore, all'assessore all'Ambiente e all'Asl se quanto annunciato a dicembre sia stato realizzato e quali soluzioni, in caso, siano emerse per risolvere la questione».

L'allarme era partito da Bresso, quando due persone, di poco più di sessant'anni, erano state ricoverate all'ospedale di Sesto e al Bassini. L'Asl aveva avviato i campionamenti, sia nelle abitazioni dei due infettati, sia nei luoghi da loro frequentati. Ed era intervenuta anche a novembre in zona Niguarda quando aveva ordinato una pulizia a tappeto di rubinetti e docce negli appartamenti per eliminare eventuali tracce del batterio. Nelle tubature erano stati «sparati» tre disinfettanti.

La scorsa estate inoltre erano stati contati sei casi di legionella a Bresso, senza tuttavia trovare il fattore comune.

Commenti