Cronaca locale

Sotto l'ombrellone Milano da leggere tra storia e mistero

Nuovi thriller, i mille volti della nostra città e passeggiate immaginarie con il Manzoni

Antonio Bozzo

Non è da masochisti portarsi in vacanza libri che trattino di Milano. O perché soggetto primo, o perché sfondo di romanzi, città-scenario di scrittori, detective, artisti, ribelli, sognatori. A Milano i milanesi vogliono bene, non rinunciano neppure sotto l'ombrellone. Le voleva bene anche Georges Simenon, a suo modo: veniva a Milano per scrivere - anche i Maigret -, visto che qui non c'erano distrazioni e lui si ispirava in anonime trattorie o passeggiando lungo la nebbiosa Darsena. Lo raccontò ad Alberto Arbasino, nei primi anni '60. La conversazione si trova in Parigi o cara (Adelphi, 16 euro), libro del 1995 che si recupera ancora con una certa facilità.

È cresciuto a Milano Paolo Cognetti, vincitore del premio Strega 2017 con Le otto montagne (Einaudi, 18,50 euro). Le montagne le vedeva dalle finestre del palazzo di periferia dove abitava, prima di farne l'ambiente della storia raccontata nel romanzo, imperniata sul rapporto padre-figlio. Ora Cognetti vive molti mesi all'anno in una baita in Val d'Aosta, ma è innegabile che l'imprinting milanese gli abbia dato la forza di emergere.

Di sicura soddisfazione la lettura dell'ultimo romanzo di Alessandro Robecchi, scrittore noto anche per il suo lavoro ai testi del comico Crozza, che gli deve molto. S'intitola Torto marcio (Sellerio, 15 euro) ed è un thriller che prende le mosse da un omicidio senza firma - la vittima, ricco imprenditore, viene trovato addirittura con un sasso sul corpo - che ci porterà in una città piena di mistero. Il giallo vede all'opera due poliziotti e l'investigatore atipico, marchio di Robecchi: Carlo Monterossi, autore di programmi-spazzatura per la tv.

Uscito nel 2016, ma sempre molto richiesto, è Un'educazione milanese (Manni editore, 16 euro), di Davide Rollo. Se vogliamo capire ciò che ha determinato la nostra città, nei suoi profondi contrasti, nelle utopie, nelle conquiste, non abbiamo che da tuffarci nelle sue pagine. Dalle periferie anni '50, pervase di cultura comunista e cattolica (spesso intrecciate fino a non distinguerle), ai fermenti del decennio successivo (con lotte e violenza), fino alla trasformazione della Milano di oggi. Il romanzo di una città, raccontato con sguardo attento. Chi desidera portarsi in vacanza uno dei milanesi più importanti di tutti i tempi non ha che da mettere in valigia Manzoni a Milano (Meravigli, 15 euro), di Luigi Inzaghi. Sarà come passeggiare con Don Lisander, sotto il Duomo e nella tenuta di Brusuglio. Il grande scrittore è ritratto anche nelle pieghe della sua personalità, nevrosi comprese. Di Tito Livraghi, sempre edito da Meravigli è da consigliare Il romanzo di Milano, 15 euro.

Livraghi s'inventa un narratore insolito: Casa Landriani, la più antica di via Borgonuovo, che racconta la tormentata storia della città dal 1491. Se volete prepararvi a passeggiare per Milano con spirito turistico, una guida che piacerà soprattutto alle donne è Milano al femminile (Morellini editore, 12,90 euro), di Anna Di Cagno. Negozi alla moda, tra luoghi classici come lo Sforzesco, il Cenacolo, l'Hangar Bicocca, la Fondazione Prada, per riscoprire una città sempre più a misura di donna. Chiudiamo con un libro uscito qualche anno fa, La bellezza delle milanesi (Sellerio, 12 euro), che raccoglie impressioni di viaggiatori di lingua francese. Stendhal sopra tutti: considerava Milano la città più bella del mondo e i milanesi persone prive di inutile vanità.

Scusate se è poco.

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