Cronaca locale

Spara all'idraulico amante della moglie

Arrestato un piccolo imprenditore: nel luglio scorso colpì la vittima mentre era a bordo della sua auto

Spara all'idraulico amante della moglie

Quando ha scoperto che il vicino andava a letto con la moglie, il suo sangue calabrese ha preso a ribollire e ha deciso di risolvere la faccenda con le «vecchie maniere». Si è appostato sulla strada solita fare dal rivale, fino a quando l'ha beccato fermo al semaforo rosso e ha lasciato partire due scariche di pallettoni. Che per puro miracolo non hanno ucciso. Compreso il «messaggio», e anche per non fare uno scandalo, il ferito per primo ha cercato di depistare i carabinieri che alla fine sono riusciti comunque a venire a capo della vicenda, arrestando il mancato omicida.

Seveso era rimasta sbigottita il 18 luglio dal ferimento di L. J, idraulico di 40 anni, caduto in un agguato alle 6.45 mentre era fermo al semaforo di via Sperlunga con il suo Doblò giallo. Due colpi di fucile, partiti dalla vicina boscaglia: uno ha aperto un buco così sulla portiere destra, il secondo infranto il finestrino e colpito in pieno la vittima. Salvo per miracolo, perché lo zaino sul sedile e il grosso marsupio hanno fatto da giubbetto antiproiettile. Solo alcuni pallettoni l'hanno raggiunto a collo, braccio e fianco destro, creando danni limitati e guaribili in 20 giorni.

L'uomo, fedina penale immacolata, si dimostra però subito poco collaborativo e tocca ai carabinieri di Seregno, diretti dal capitano Alessandro De Venezia, andare a scavare su «vizi privati e pubbliche virtù». Scoprendo in breve le chiacchiere di quartiere. L'idraulico, sposato con figli, se la faceva con la vicina di casa, 39 anni, anche lei coniugata e madre di due bimbi. Anzi «galeotti» furono propri i figli portati a scuola calcio. Chiacchiere arrivate anche alle orecchie del marito, A.R., 47 anni, piccolo imprenditore edile, anch'egli incensurato, nato a Limbiate ma calabrese d'origine come la donna. Il sangue non è acqua e lui impugna la doppietta. Con ogni probabilità deve avere teso più di un agguato al rivale, impossibile abbia avuto la fortuna di beccarlo fermo al rosso al primo colpo, ultimo dei quali a luglio.

Dopo il fattaccio i coniugi hanno cercato di dimostrarsi coppia ideale, sempre in giro a braccetto, domenica allo struscio, la sera in pizzeria. Espedienti inutili, perché al telefono i loro famigliari, a conoscenza di tutti i fatti, erano piuttosto ingenerosi con i due definiti la «bottana» e il «cornuto». Telefonate ascoltate dai carabinieri che a quel punto avevano solo bisogno della prova regina. Arrivata da uno scaldacollo trovato a un metro dal luogo della sparatoria. I Ris sono riusciti a isolare il Dna del proprietario risultato uguale a quello di A. R. E l'altra sera i carabinieri sono andati a prenderlo. Lui non ha fatto una piega, ha letto l'ordinanza, poi ha ripiegato i fogli.

La fedifraga ha fatto due lacrime poi, da brava moglie calabrese, ha preparato la valigia al marito, dopotutto finito in galera per una sua debolezza.

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