Cronaca locale

La pista ciclabile blocca tutto Gente inferocita per il traffico

In via Gallarate strada ristretta per fare spazio alle nuove «corsie verdi». Ma la scelta imposta dal Comune ha solo aumentato smog e ingorghi

Due corsie, una per ogni senso di marcia, da via Gallarate - nelle vicinanze del cimitero Maggiore - all'ingresso di Pero. È la nuova pista ciclabile della zona 8, che il Comune ha creato in soli dieci giorni senza chiedere alcun parere. E senza rendersi conto che la soddisfazione di qualche amante delle due ruote sta letteralmente mandando su tutte le furie migliaia di cittadini. Perché il traffico, con via Gallarate ridotta a una sola corsia a disposizione delle auto, ormai è fuori controllo.

La pista, un pezzo di carreggiata limitato da segnali disegnati per terra e qualche cartello ancora coperto, è stata realizzata improvvisamente, senza che nessuno ne fosse a conoscenza. Qualche ciclista ha sorriso, ma la maggioranza degli automobilisti si è trovata a fare i conti con il traffico triplicato. E con livelli di smog che per le case vicine sono insopportabili.

Per questo la Lega Nord ieri ha presentato un'interrogazione al consiglio di Zona 8, per chiedere di far presente a Palazzo Marino che questa pista è nata male. "Via Gallarate è una strada di accesso dalla statale del Sempione. Nelle ore di punta era trafficatissima già quando aveva due corsie per senso di marcia. Adesso che ne ha solo una è impraticabile". L'allarme è del consigliere del Carroccio Enrico Salerani, che ha recepito il problema immediatamente sollevato dall'assessore provinciale alla Sicurezza, Stefano Bolognini. Sono stati gli stessi cittadini a chiamarlo, perché questa pista non piace proprio a nessuno.

«Gli automobilisti restano imbottigliati in ingorghi senza fine, essendo notevolmente peggiorato il traffico nelle ore di punta, sia la mattina sia nel tardo pomeriggio - dice -. Ma non basta, nel tratto della nuova pista ci sono diverse attività, soprattutto benzinai, i cui accessi carrai interrompono la ciclabile in diversi punti». A mandare su tutte le furie i cittadini è il fatto che il Comune non ha presentato alcun progetto.
Neanche al consiglio di Zona, che avrebbe potuto esprimere un parere consultivo. Ha cominciato i lavori, portandoli a termine in soli dieci giorni. «Si tratta di un intervento sensa senso - continua Salerani -. Ci sono molte altre aree di questa zona perfette per una ciclabile. Ci sono diversi progetti dei cosiddetti raggi verdi. Sarebbero stati più opportuni di una pista isolata, pericolosa e scollegata da qualunque altra struttura del genere presente in città». E' proprio la sicurezza uno dei nodi da sciogliere.

La pista non è sopraelevata rispetto alla strada. Non è neanche protetta da cordoli. A limitarla ci sono solo segnali stradali disegnati per terra. «Per il momento gli automobilisti li rispettano - va avanti il consigliere -. Ma cosa succederà quando di questo caos non ne potranno proprio più? Cominceranno a invadere la pista con le auto, mettendo a repentaglio la sicurezza dei ciclisti». E la situazione, già difficile, potrebbe ulteriormente peggiorare visto che su via Gallarate viaggia anche il bus della linea 75. «Se qualche macchina dovesse andare in panne sarebbe la fine» conclude il consigliere.

Che adesso aspetta di sapere, dai responsabili di Palazzo Marino, come risolvere la matassa per far tornare via Gallarate una strada di collegamento percorribile.

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