Cronaca locale

Lo spot made in Usa di Michelle Obama: "Americani, venite all'Expo"

La first lady invita a visitare l'Esposizione Universale e Milano. Il tour fra Padiglione Usa e Palazzo Italia. Giuseppe Sala: "Agli Stati Uniti venduti 700mila biglietti"

Lo spot made in Usa di Michelle Obama: "Americani, venite all'Expo"

Un vulcano. La first lady Michelle Obama ha conquistato Milano. Tanto che il commissario unico dell'Esposizione universale Giuseppe Sala l'ha ribattezzata «la regina di Expo». Altro che capi di stato e primi ministri: lei, fresca e sorridente, ha fatto innamorare l'intero Decumano. «Era la visita più attesa» ammettono gli organizzatori. Più di Hollande, più di Putin, più di Cameron. Ça va sans dire, più di Renzi e di Mattarella. Non si è risparmiata, ha perfino visitato il padiglione Italia, snobbato, nei giorni scorsi, dal primo ministro spagnolo Mariano Rajoy.

L'effetto America alla manifestazione comincia a farsi sentire: «Ai visitatori degli Stati Uniti abbiamo già venduto 700mila biglietti» conferma Sala. E, con tutta probabilità, nelle prossime settimane ne saranno venduti parecchi di più. Michelle Obama, parlando con 60 studenti universitari, ha ammesso esplicitamente: «Spero che più americani si prendano il tempo per visitare Expo». E poi, su Facebook, ha scritto, commentando la visita al padiglione a stelle e strisce: «Was amazing». Un entusiasmo che l'ha spinta a definire «fantastico» il modo in cui gli Usa hanno interpretato le tematiche Expo sul cibo e la nutrizione del pianeta a lei tanto care. C'è da immaginare che, una volta rientrata alla Casa Bianca, la first lady faccia partire un passaparola positivo su Expo, accendendo la curiosità degli americani. Idem le sue due figlie, Sasha e Malia, che si sono divertite a visitare i padiglioni a bordo di una golf car in una visita veloce (appena mezz'ora) ma stuzzicante. Si sono cimentate sulla rete-corridoio del Brasile e hanno visitato Corea e Nepal. Si spera che i giovani americani vogliano seguire le orme delle due giovanissime testimonial. «E' importante essere qui - ha detto la stessa Obama - Così si possono cambiare le cose e risolvere i problemi».

Lady Obama e le due figlie, dopo aver visitato Expo assieme a lady Agnese Renzi, hanno fatto una sosta di tre ore in hotel per riposarsi e poi si sono recate a visitare il Duomo, transennato e stra sorvegliato fin dal mattino. La delegazione presidenziale ha anche fatto tappa al refettorio ambrosiano. La sicurezza è stata impostata anche per far fronte ai «fuori programma» dell'ultimo minuto, giri di shopping compresi e in tutto sono stati impiegati 130 vigili.

L'appello agli americani da parte della moglie del presidente Barack Obama potrebbe risollevare le sorti «turistiche» di Expo. Ad oggi infatti, l'ondata di stranieri prevista per il mese di giugno è stata piuttosto timida e non sono arrivati né pullman né orde di turisti. Insomma, all'estero (sia in Europa, sia in America), Expo non è molto pubblicizzata. Per questo acquista valore l'invito-speranza di Michelle Obama ai suoi connazionali. Se non altro può contribuire a raggiungere l'obbiettivo di 4 milioni di biglietti per il mese di giugno.

O a rimettere a posto i bilanci sull'andamento (celato e sotto le aspettative) degli ingressi e delle vendite di abbonamenti e pacchetti Expo.

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