Cronaca locale

Spray urticante scaduto e le moto guaste nei box. I ghisa restano a piedi

Il Comune non ha rinnovato la convenzione con le officine e il bando per le nuove divise

Spray urticante scaduto e le moto guaste nei box. I ghisa restano a piedi

I taser in dotazione ai vigili? Fantascienza rispetto alla situazione in cui versa la strumentazione in dotazione. A partire dallo spray al peperoncino, assegnato tre anni fa e ancora in numero insufficiente, per non parlare delle moto in dotazione ai reparti, ferme anche da mesi perché rotte e con revisioni scadute.

Nel 2019 il Comune ha deciso di dotare il corpo della polizia locale di spray urticante, capace di bloccare un soggetto aggressivo causandogli bruciori agli occhi e alle mucose, tosse e lacrimazione, soprattutto per difendersi in situazioni ad alta tensione. L'accordo prevedeva di dotare ogni agente di spray. Attualmente a disposizione dei 2.700 vigili gli spray sono 800, ovvero uno per pattuglia. Peraltro scaduti. La soluzione? Prolungare di tre mesi la data di scadenza, ma rimane il problema della fornitura insufficiente che costringe la pattuglie, composte da due agenti, a passarsi «il testimone» urticante a ogni fine turno. Il Comune il 28 marzo al tavolo di conciliazione in Prefettura, ha annunciato di aver fatto partire l'acquisto di 500 ricariche, portando la dotazione a 1.300, la metà del numero degli agenti attualmente in servizio.

La cosa ancora più grave è che sono ferme, alcune da mesi, 15 moto delle 60 del reparto e 5 su 12 del Comando di Zona 8. Il corpo della polizia locale possiede un centinaio di moto, il 90 per cento Bmw e Guzzi, ma una volta che scade la terza revisione, i mezzi vengono parcheggiati in magazzino perché non possono circolare. Stesso discorso per quelli che si guastano e non possono essere riparate per il mancato rinnovo della convenzione con le officine. Il Comune starebbe approntando il nuovo bando, ma alcune moto sono ferme da dicembre. Stesso discorso per le divise che ormai non esistono più: i vigili, infatti, indossano degli spezzati mettendo insieme giacche e pantaloni che si trovano tra gli avanzi di magazzino perché manca la fornitura. «Anche questo, oltre alla dimenticanza del rinnovo della convenzione con le officine, è un grave segnale della disattenzione del'amministrazione Sala: sono anni che aspettiamo il bando per l'acquisto delle nuove uniformi e nel frattempo ci troviamo ad andare in giro senza», denuncia Daniele Vincini segretario DiCCAP Sulpl città di Milano. A marzo il Comune ha fatto sapere di aver approntato «una gara ponte, vista l'urgenza della situazione, da circa 200mila euro per gestire la parte urgente in attesa che venga definita una gara europea del valore di 5 milioni di euro, da destinare all'acquisizione di vestiario per i prossimi due anni».

Ai problemi pratici si aggiunge il tema dei 400 agenti «degradati» come conseguenza della rimodulazione della dicitura dei gradi di carriera fatta dalla Regione. Cosa è successo? È stato varato un nuovo regolamento che ha sostituito quello comunale 4/2013, prevedendo il superamento degli originali 5 gradi con nuovi 8 segni distintivi di grado. Il risultato è che i «sovrintendenti», apice della carriera per un agente con 20 anni di servizio, con la nuova legge regionale deve avere 25 anni alle spalle. «I 400 attuali sovrintendenti si sono visti retrocedere di grado (e di stipendio) all'improvviso, con sfregio conseguente» attacca Vincini.

Per poter mettere una pezza alla situazione dovuta alla sovrapposizione dei regolamenti, il Comune dovrà far approvare una delibera specifica dal consiglio comunale così da sistemare la situazione dei 73 agenti altamente specializzati, come quelli del Nucleo della Polizia locale Scientifica, che percepiscono 50 euro al mese in meno, nonostante l'accordo sul salario del 2019 prevedesse parità di trattamento e nonostante il sindacato abbia più volte formulato alto risposte per colmare il gap.

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