Cronaca locale

Lo stadio piace alla Fiera ma c'è il problema soldi

Il progetto del Milan è il più affascinante per le aree del Portello. Il nodo dei costi: la Fondazione potrebbe partecipare al progetto

Lo stadio piace alla Fiera ma c'è il problema soldi

L'aspetto di un grande palazzo o di un piccolo quartiere, in realtà uno stadio futuribile sovrastato da giardini con tetto apribile, strutture trasparenti, albergo e liceo sportivo. Non la classica cattedrale di cemento un po' retrò, ma piuttosto una struttura interrata per dieci metri e che ne spunta non più di trenta dal suolo quella che il Milan vuol costruire al Portello lì dove Fondazione Fiera ha messo a gara gli spazi dei Padiglioni 1 e 2 dell'architetto Mario Bellini, proprio di fronte a Casa Milan. «Uno stadio che s'identifichi più come un edificio, come un pezzo di città e non come una macchina da business», ha spiegato alla Gazzetta dello sport Emilio Faroldi, il professore del Politecnico che ha lavorato con la britannica Arup.

Ma quella del Milan è solo una delle sei «manifestazioni d'interesse» arrivate al Comitato esecutivo di Fondazione Fiera che lunedì ha aperto le buste, eliminando due concorrenti per la documentazione insufficiente. Ammessa invece l'associazione di imprese tra Arcotecnica-Group, Cile e Pfk Consulting che punta sul Portello village, un «community hub» per praticare sport al coperto come lo skateboard, l'arrampicata e magari il surf, ma anche giardino pensile con solarium, clinica medico-sportiva e spa. Di Prelios, invece, il polo dell'innovazione e della tecnologia con hotel, negozi, spazi per la musica e uno spazio per i bambini simile al Muba, mentre Vitali e Stam Europe hanno presentato il progetto di una green street alta sette metri su viale Scarampo con hotel, ristorazione, spazi commerciali.

Di certo un grande successo per Fondazione Fiera, visti i tempi e il bando di Arexpo per i terreni di Rho-Pero andato deserto e una scelta che potrebbe essere ufficializzata in coincidenza con il Mipim di Cannes, l'evento top dell'immobiliare a Cannes il 10 marzo. Bocche ovviamente cucite, ma di certo piacciono le architetture volute dall'ad rossonero Barbara Berlusconi che dopo le resistenze del Comune ha rinunciato allo stadio nel cuore della la Città dello sport che Maroni sogna sulle aree Expo. Forse anche per questo il progetto sembra non dispiacere a Palazzo Marino dove a giocar la partita c'è la vicesindaco Ada Lucia De Cesaris. Per Alan Rizzi, membro della commissione Urbanistica, «un'occasione unica, Milano sarà pioniera». Maroni incassa: «Da milanista per me è importante che si faccia. Quindi va bene» e per i terreni Expo «ci sono tante idee e tante altre proposte». Significativa anche la benedizione del presidente del Coni Giovanni Malagò che parla di «un modello di stadio anche coraggioso, si ispira all'Emirates dell'Arsenal a Londra o allo stadio del Basilea con addirittura l'opportunità che apprezzo moltissimo di integrare un liceo sportivo. Una forte identificazione culturale, faccio i complimenti». Zero costi per il Milan in un investimento da 300 milioni di euro (di cui 220-240 solo per lo stadio) che saranno tutti a carico dei privati: Emirates partner principale e una trentina di sponsor pronti a collaborare. Prevedibile la protesta dei residenti, pronti a riunirsi in comitati no-stadio. Da tener conto che il bando non prevede la cessione E, quindi, per la Fiera l'alternativa è una locazione o una compartecipazione al progetto. È per questo che quello del Milan, che è indubbiamente il più affascinante, per i suoi costi elevati rischia di porre più problemi.

Per non parlare dell'impatto sul quartiere che dovrà passare attraverso le autorizzazioni urbanistiche.

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