Cronaca locale

Stadio, il sindaco striglia Milan e Inter

Sala: più trasparenza, facciano vedere ai cittadini il progetto del nuovo impianto

Chiara Campo

«Milan e Inter mostrino velocemente ai milanesi il progetto del nuovo stadio o l'opzione rimane sempre e solo tra un impianto teorico e la distruzione del Meazza». E «anch'io - ha puntualizzato ieri Beppe Sala - se dovessi svestirmi dal ruolo di sindaco e ragionare solo da cittadino o tifoso dico che San Siro ce l'ho nel cuore, se non vedo l'alternativa diventa difficile valutare». Sala bacchetta le società. A metà luglio hanno depositato il Progetto di fattibilità per un nuovo stadio da 60mila posti sui terreni del parcheggio di fianco al Meazza, un dossier di 750 pagine che ridisegna anche l'area intorno, con un investimento complessivo di 1,2 miliardi (600 milioni per l'impianto e il resto per il «quarto anello» commerciale). I club hanno aperto un match tra 4 grandi studi di architettura, l'unico italiano è Stefano Boeri, gli altri sono lo studio Hok che ha disegnato il Mercedes-Benz Stadium di Atlanta in Texas, Populous che ha firmato il Tottenham Hotspur Stadium a Londra e Cmr che ha progettato il nuovo stadio di Padova. Gli architetti hanno presentato le carte e sono in corso interviste e valutazioni. Ma il sindaco chiede di fare in fretta. Il Comune da luglio ha 180 giorni per dichiarare se il progetto è di pubblica utilità e Sala prima del voto in giunta ha promesso una discussione in consiglio comunale, preceduta da una serie di Commissioni Sport. Per convocarle dalla prossima settimana il presidente Marco Fumagalli (lista Sala) oggi tornerà alla carica con Milan e Inter per chiedere la consegna di un mini dossier depurato dai dati sensibili, doveva arrivare a metà-fine agosto, ma il documento non è pronto e ai club serve ancora tempo. Senza, la discussione non può partire. A margine della presentazione ieri a San Siro dei «The Best Fifa Fotball Awards», la cerimonia di consegna dei più prestigiosi premi calcistici che si terrà il 23 settembre al teatro alla Scala (media center a Palazzo Marino) Sala ha ricordato che le società a luglio parlano di uno sviluppo urbanistico più largo, è chiaro che il ritorno economico dell'investimento sullo stadio non e semplice, lo può diventare se ci sono altri sviluppi. Abbiamo preso atto che quello che chiedono oggi non è in linea con le nostre regole standard, ma lasceremo definire al Consiglio se si possono accettare deroghe». Il progetto prevede volumetrie allo 0,70, il doppio rispetto a quelle previste dal Pgt. «Quello che sto chiedendo alle società - torna alla carica - è di chiarire qualcosa in più sullo stadio, è necessario che facciano vedere presto il progetto su cui punteranno, le invito a una comunicazione molto aperta e trasparente. Poi per me si può andare a discutere in aula anche molto rapidamente». Le società in via informale garantiscono che dal principio hanno sposato la linea della trasparenza con il Comune e il territorio e promettono importanti novità nelle prossime settimane. Alla domanda se il nuovo impianto debba restare di proprietà del Comune, Sala risponde che «non è la conditio sine qua non, il problema vero è che a bilancio abbiamo uno stadio che vale alcune decine di milioni e va trovata la formula per evitare che la Corte dei Conti chieda a che pro abbiamo abbattuto un valore. Sono questioni di natura amministrativa e societaria che credo si possano anche risolvere». Il consigliere Fi Alessandro De Chirico ribadisce che «per valutare pro e contro servono le carte, speriamo che settembre sia il mese della trasparenza.

E la riquaificazione deve allargarsi all'ex trotto».

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