Cronaca locale

Studente spacca la gamba a una statua dell'800 a Brera

Secondo testimoni, un ragazzo straniero si sarebbe fotografato in braccio al Fauno ubriaco. Il direttore smentisce: "La scultura era da restaurare"

Studente spacca la gamba a una statua dell'800 a Brera

Si potrebbe pensare che fosse ubriaco quanto il fauno rappresentato nella statua, lo studente che, della detta statua, ha staccato una gamba. Più probabile, secondo la direzione dell'Accademia delle Belle arti di Brera, che si sia trattato di un gesto maldestro e casuale. Del resto l'arto del Fauno Barberini, copia in gesso risalente al 1800, era già in condizione più o meno precaria: pronta per il restauro, così come praticamente tutte le altre statue dei corridoi dell'Accademia, l'opera aveva la gamba «fessurata», quindi non più solidamente attaccata al resto del calco. Bastava un niente per mandarla giù. Il «niente» in questo caso ha la forma di un ragazzo che lunedì, presumibilmente tra le 17 e le 18, sarebbe salito sul Fauno per fotografarsi assieme al «satiro ubriaco», in un autoscatto goliardico: questo, almeno, secondo le voci girate sul web e tra gli studenti. Non è difficile da credere: lunedì, così come negli altri giorni di questo periodo, all'Accademia si festeggiano le lauree. Ci vuole poco a bere tanto, per poi fare una cosa «da imbecilli» (parole degli studenti).
Allo stesso tempo, non è difficile nemmeno credere alla versione ufficiale della direzione dell'Accademia, che vede più probabile che quella parte del Fauno sia andata in frantumi per colpa di un urto accidentale. Esclusa l'ipotesi che si sia trattato di un atto vandalico: «Dai pezzi rinvenuti vicino alla statua, che sono stati tutti recuperati e rendono quindi la gamba sostanzialmente ripristinabile, appare difficile credere si sia trattato di un gesto intenzionale», spiega il direttore Franco Marrocco. Smentita anche la versione secondo cui il responsabile sarebbe stato individuato: «Non sappiamo chi sia stato. Stiamo ancora visionando i filmati della telecamera che riprende l'area».
Le statue in vista nei corridoi, tantissime, fanno parte della gipsoteca dell'Accademia e sono facilmente esposte non solo all'usura naturale, ma anche a quella umana (per così dire). Alcuni studenti ci appoggiano lo zaino o si siedono sul basamento. Qualcun altro in passato ci ha lasciato la firma, con lo spray. «Queste opere non sono di valore in senso stretto: ne hanno uno storico, certamente, sono state realizzate nell'Ottocento, ma sono copie in gesso a scopo puramente didattico - spiega Marrocco -. È normale non siano tenute benissimo. Con la direzione del restauratore Luciano Formica, autorità a livello nazionale, le stiamo risistemando. Fortunatamente abbiamo una Scuola di restauro interna all'Accademia, certificata dal Ministero, quindi i lavori sono a costo zero».
Il direttore però ammonisce: «Ci vuole più rispetto verso le opere esposte qui. L'episodio non deve ripetersi».
Per gli stessi studenti che ieri passavano davanti al Fauno, l'accaduto ha del ridicolo. Adesso le foto le fanno loro, alla statua senza gamba: dopo lo stupido che si immortala, loro immortalano la stupidità.

Che è meglio di un selfie.

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