Cronaca locale

"Sulle Olimpiadi 2026 temo battaglie di potere Milano ha più chance"

Il sindaco invita il governo a valutare bene: «Decisione non influenzata dalla politica»

"Sulle Olimpiadi 2026 temo battaglie di potere Milano ha più chance"

«Il mio cuore è vicino alla Lombardia, tra le tre candidature italiane è quella che conosco meglio. E Milano è molto attraente per gli sponsor a livello internazionale». L'assist arrivato due giorni fa da Gianfranco Kasper, presidente di Federsci e membro del Comitato olimpico internazionale che a settembre del prossimo anno voterà la sede delle Olimpiadi invernali 2026 sono state riprese ieri dal sindaco per ribadire che tra Milano e le candidature di Torino e Cortina non c'è partita. «Vista l'autorevolezza della persona - rimarca - penso che possiamo avere un vantaggio. La cosa buffa è che stiamo discutendo su quale città rappresenta al meglio le possibilità dell'Italia ma poi saremo solo a un quarto dell'opera, c'è una gara contro candidature forti degli altri Paesi, una su tutte Stoccolma. Se il presidente della Federsci si sta esponendo così qualche ragione ci sarà, invito il governo a ragionare». Kasper ha anche ammesso che le possibilità dell'Italia dopo il ritiro giorni fa dell'Austria con Graz, «sono veramente tante». Fonti attendibili ritengono che la sede sarà europea, le chance per il Canada con Calgary, il Giappone con Sapporo o della Turchia con Erzurum sarebbero veramente risicate, sarà un match Svezia-Italia. Il governo venerdì ha passato la palla al Coni limitandosi a fissare paletti, due su tutti: scegliere una proposta low cost e tentare di «trovare soluzioni condivise», che significa cercare ancora un'intesa tra Milano, dove Sala e il governatore leghista Fontana hanno firmato un patto di ferro e Torino dove la 5 Stelle Chiara Appendino fa i conti con le divisioni tra i grillini. Vista «la situazione confusa non mi aspetto una decisione a breve» ammette Sala. E il presidente del Coni Giovanni Malagò ha già anticipato il Consiglio nazionale si riunirà domani ma non prenderà una decisione, fisserà probabilmente la data della scelta. Sala teme che la decisione sarà «influenzata dalla politica, e sarebbe un errore perchè la città prescelta non avrà già vinto». Anzi fa presente che gran parte degli interventi per le Olimpiadi sono finanziati dal Cio, «anche questo ha il suo peso quindi bisogna ascoltare quello che dice, e la presa di posizione di Kasper è inequivoca».

O Torino «o niente» avrebbe detto Luigi Di Maio durante un incontro sotto la Mole con i pentastellati nelle settimane scorse. Capisco «fino a un certo punto - sottolinea Sala - che politicamente ognuno difenda i suoi, ma è evidente che Milano ha più chance di Torino e Cortina». Sta di fatto che nessun ministro ad oggi si è ancora fatto sentire con lui. «Non vedo grandi azioni di avvicinamento a Milano - ammette - da parte del governo, avranno fatto le loro valutazioni. Poi arrivano i momenti in cui Milano brilla, splende, e forse qualcuno se ne ricorderà. La vicenda delle Olimpiadi sta diventando una battaglia simbolica di potere, ma d'altro canto vengono fuori le contraddizioni tra due partiti legati da un contratto ma molto distanti». E contesta il ministro al Lavoro Di Maio: «Gravissimo che dica che i sindaci 5 Stelle troveranno sempre in lui un riferimento, se chi ha un dicastero così importante dà una via privilegiata ai grillini è incomprensibile. Sono scaramucce iniziali, vedremo cosa succederà.

Portiamo ancora pazienza ma poi Milano vorrà qualche risposta su Olimpiadi e fondi per la M1 a Monza».

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