Cronaca locale

Tagli pure sulle vacanze dei disabili

La quota a carico delle famiglie passa da 340 euro a 1.200. Dimezzato il sussidio agli anziani con pensione sociale

Tagli pure sulle vacanze dei disabili

Pur di mettere una pezza al buco in bilancio, il Comune colpisce le categorie più deboli: anziani e disabili. Non fa arrivare a fine mese i primi e non manda in vacanza i secondi. La squadra di Pisapia è tornata solo parzialmente sui suoi passi e conferma i tagli più salienti ai contributi.

Cominciamo dalla scure che si è abbattuta sulle risorse per i disabili. In un primo momento le sforbiciate avevano colpito varie voci, dall'assistenza domiciliare al trasporto. Dopo le pressioni della Ledha e delle associazioni, le delibere sui tagli sono state annullate. Ma ne è rimasta in vigore una, importantissima: quella che riguarda i tagli ai finanziamenti per le vacanze.

I disabili con un reddito che va dai 5mila euro in su dovranno pagare il proprio soggiorno al mare o in montagna quattro volte tanto rispetto a prima. Il Comune lascia inalterate le tariffe per le tre fasce più povere di disabili a cui continuerà a chiedere contributi che vanno dai 75 ai 185 euro a vacanza. Il vero effetto scure si sentirà sulle categorie un filo più «benestanti». Anziché contribuire con 225 euro, ora le famiglie dovranno sborsare 1.135 euro. Chi ha un reddito tra i 6mila e i 7.124 euro (e quindi non stiamo certo parlando dei ricconi di turno) non pagherà più 340 euro ma 1.204. Chi rientra nella fascia tra i 7.124 e gli 8.220 euro dovrà spendere 1.243 per qualche giorno di sollievo.

La categoria dei disabili si sente offesa dalla decisione dell'amministrazione. E fa notare che le vacanze non sono solo un lusso ma un diritto, soprattutto per chi è costretto su una sedia rotelle e ha problemi a viaggiare e muoversi. Le strutture alberghiere adeguate, più attrezzate, sono anche le più costose. Per di più il disabile ha spesso bisogno di assistenza speciale e aiuti che solo le cooperative sono in grado di dare. «A pagare sono le famiglie più che il dialogo» commentano i disabili applaudendo solo per metà alla cancellazione delle delibere sui tagli. «Toccare questi contributi - sostiene Marco Rasconi, presidente milanese della Ledha - vuol dire toccare nel vivo e nell'immediato le famiglie dei disabili. Sembra banale, ma per i disabili è estremamente importante la vacanza di sollievo in strutture adeguate. Soprattutto per chi non è indipendente e non ci può andare da solo».

Quest'anno è tardi perché il Comune torni sui suoi passi, ma si sta lavorando perché il problema non si ripresenti la prossima estate. I rappresentanti dell'associazione stanno stendendo un piano per vedere cosa è possibile tagliare e cosa no. «I soggiorni di sollievo - sostiene Rasconi - devono essere tra le voci che non è possibile toccare e vogliamo che questo concetto sia capito». Inoltre si cercherà di chiedere un contributo anche alla Regione Lombardia, almeno per tappare quel vuoto che il Comune da solo non è più in grado di coprire. Poi c'è la questione anziani. Il Comune ha scelto di dimezzare il sussidio che, da decenni, viene erogato ai pensionati titolari di pensione sociale (459 euro al mese). A criticare la mossa sono scesi in campo anche i sindacalisti della Cisl: «Tagliare i sussidi agli anziani poveri è una decisione sbagliata nel merito e nel metodo - aveva criticato il segretario Beppe Saronni -. I fondi per i buchi vanno trovati altrove». Per «compensare» il Comune ha appena confermato 800mila euro per l'assistenza agli anziani in famiglia. E da settembre ci saranno nuove regole contro i furbetti dei contributi.

Si spera.

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