Cronaca locale

"Tavolata antirazzista ma anche soldati in strada"

L'assessore al Welfare: "Massima apertura della società e duri nei confronti dei delinquenti"

"Tavolata antirazzista ma anche soldati in strada"

Pierfrancesco Majorino, assessore comunale al Welfare. Il centrodestra e tanti cittadini sui social contestano la tavolata antirazzista che organizza il 23 giugno al parco Sempione. Lo aveva messo in conto?

«É un processo alle intenzioni, mi attaccano prima ancora di capire cosa succederà e resteranno con l'amaro in bocca. Stanno alimentando equivoci anche sui costi da parte del Comune che non esistono, il pranzo è sostenuto da privati e dalla raccolta fondi del comitato Senza Muri».

L'assessore regionale Giulio Gallera le ha ricordato che le risorse degli sponsor non sono infinite e l'ha invitata a dirottarle su emergenze invece che su un evento-spot.

«Coi privati facciamo già tantissimi interventi e il Comune di Milano investe più di ogni altra città in azioni contro la povertà. In quell'occasione peraltro presenteremo un programma importante contro il bullismo sostenuto dai privati. Non sarà un'invasione di clandestini ma una grande occasione di incontro tra le persone contro ogni forma di intolleranza».

Un cittadino su Facebook l'ha invitata ad andare una domenica qualunque al campo da basket del Sempione per rendersi conto che è già un melting pot, non c'è bisogno di una tavolata record per confermare che Milano è antirazzista. Raccoglie l'invito?

«L'ho contattato e organizzeremo anche un torneo di basket in quel contesto, il programma di Senza Muri dura un mese e avremo la possibilità di sottolineare in vari modi la bellezza della società multietnica. Qualcuno può ritenerlo un tema superato, ma allora che problema c'è se un'altra parte della città si mobilita per questo?».

Secondo il centrodestra marce pro migranti ed eventi di questo tipo alimentano l'illusione di un'accoglienza senza limiti. Non vede il rischio?

«Se invece di contestarci i sindaci leghisti si prendessero a carico i profughi potremmo alleggerire i nostri centri».

I due nordafricani responsabili delle sanguinose rapine dell'altra notte erano arrivati nel 2017 con i barconi, erano irregolari e uno era già stato arrestato.

«Io sono per la massima apertura della società e la massima durezza nei confronti dei delinquenti, ad esempio non sono mai stato contro l'uso dei militari. Poi è colpa della legge Bossi-Fini se gli immigrati sono costretti a entrare tutti irregolarmente e questo crea un pericoloso calderone.

Nel caso delle due persone in questione, bisogna capire perché non fossero state ancora rimpatriate e come si deve essere più efficaci su quel terreno».

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