Cronaca locale

La tavolata multietnica? "Una festa dell'Unità pagata da noi milanesi"

Fi chiede a Majorino i conti dell'iniziativa e scopre che a saldare non è l'organizzazione

La tavolata multietnica? "Una festa dell'Unità pagata da noi milanesi"

«La tavolata antirazzista al Sempione? Una festa dell'Unità sponsorizzata dalle società partecipate del Comune (Amsa e Mm) e che ha potuto occupare mezzo parco senza sborsare un euro di Cosap». È passato più di un mese, ma il capogruppo di Forza Italia Fabrizio De Pasquale non ha archiviato la questione (anche se l'assessore al Welfare Pierfrancesco Majorino ha appena annunciato il nuovo meeting «Contro ogni razzismo. Per nuove politiche dell'accoglienza» in programma il 19 e 20 ottobre).

Un passo indietro. Il 23 giugno la giunta ha promosso #RicettaMilano, la maxi tavolata multietnica a cui hanno partecipato quasi diecimila persone, grande regista proprio Majorino. Un'iniziativa realizzata in collaborazione con il comitato «Insieme senza muri» (che già aveva organizzato la marcia pro migranti nel 2017) e l'associazione Kamba che avevano partecipato al bando aperto a cittadini privati, terzo e quarto settore, enti pubblici che abbiano un progetto in linea con il Piano di sviluppo del Welfare. Bene. La tavolata antirazzista è stata preceduta e seguita da forti polemiche innescate dal centrodestra. Per quanto riguarda le spese, Majorino ha sempre risposto chiaro: «Da prendere nota che l'iniziativa non avrà costi per le casse comunali». Sullo svolgimento, secondo quanto riferisce De Pasquale che ha raccolto qualche malumore, «nemmeno i consolati e le comunità straniere invitate a partecipare ad un'iniziativa istituzionale si aspettavano di ritrovarsi coinvolti in una manifestazione di carattere politico, è stato un manifesto anti Salvini dall'inizio alla fine». Il primo a sfidare dal palco il governo giallo-verde sulle politiche di immigrazione è stato il sindaco Beppe Sala. E nel pomeriggio, ospite d'onore della kermesse, è arrivato anche Roberto Saviano protagonista di un sermone anti Lega dal palcoscenico del Teatro Burri.

Il capogruppo aveva chiesto delucidazioni sui costi sostenuti per la tavolata e nei giorni scorsi ha ricevuto la risposta all'interrogazione, firmata da Majorino. «Nessun contributo del Comune - conferma - è stato versato alla manifestazione» e l'amministrazione «non ha sostenuto nessuna spesa per il servizio Amsa all'interno del parco comprensivo di bagni chimici, pulizia, spazzamento e raccolta rifiuti (svolta dai 370 volontari presenti), posa di transenne e smaltimento rifiuti». I costi per la vigilanza e la sicurezza «sono stati frutto di un accordo tra i soggetti proponenti, questura, prefettura e polizia locale». Per quanto riguarda le autorizzazioni, «essendo Kamba associazione a scopo di lucro - prosegue -, gli è stato applicato il tariffario del Regolamento Cosap che prevede l'esenzione per l'occupazione del suolo». È stata applicata quindi solo la Tarig (tassa rifiuti giornaliera) pari a 280,18 euro ed è stato richiesto un deposito cauzionale di 10mila euro che verrà svincolato dopo la verifica che nessun danno sia stato recato al parco. La manifestazione in compenso «dietro richiesta dei soggetti proponenti ha ricevuto sponsorizzazione da parte di Amsa e Mm», quindi aziende partecipate o controllate dallo stesso Comune. «La kermesse, a partire dal comizio del sindaco, è stata di stampo politico, una festa dell'Unità mascherata - polemizza De Pasquale - ma i costi della sicurezza sono stati a carico della questura, quindi dei cittadini. E le società del Comune hanno sponsorizzato i servizi.

Se Forza Italia avesse voluto organizzare una kermesse al parco Sempione, avrebbe dovuto sborsare migliaia di euro per la Cosap e persino la posa delle transenne».

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