Cronaca locale

Taxi-lumaca contro Uber mandano in tilt il traffico

Corteo da Linate alla Centrale, le auto bianche creano il caos: «Pronti ad altre proteste selvagge»

Taxi-lumaca contro Uber mandano in tilt il traffico

Era nell'aria. Ieri mattina circa 100-150 auto bianche hanno sfilato compatte e a passo d'uomo dall'aeroporto di Linate alla stazione Centrale, mandando in tilt il traffico. Una protesta spontanea, messa in atto dalla base dopo una accesa assemblea sul piazzale dell'aeroporto per contestare in primis la «concorrenza sleale» di Uber, il servizio di noleggio con conducente che si prenota con lo smartphone. Il ministro ai Trasporti Maurizio Lupi aveva garantito interventi legislativi ma dopo un anno non sono ancora arrivati. Sorvegliata speciale anche la legge regionale del settore che dovrebbe affrontare il punto, e il corteo non a caso è andato a fermarsi sotto il Pirellone. I sindacati se ne tengono fuori. I tassisti «ribelli» si sono auto-organizzati e minacciano altre manifestazioni contro il governo da qui a Expo. «La legge contro le illegalità di Uber va avanti in Regione - ha riferito il capogruppo Fdi Riccardo De Corato - sono andato in piazza Duca d'Aosta a portare ai tassisti il testo all'esame della Commissione e a spiegare come intendiamo affiancarci alla loro battaglia. Uber infrange più di una norma e sta mettendo in ginocchio le auto bianche, ma con la nuova legge regionale si stringeranno i controlli». I servizi Ncc devono aspettare la chiamata nell'autorimessa, non possono attendere i clienti sulla strada come le auto bianche. «La riforma - spiega De Corato - stabilisce che il conducente dovrà conservare prova delle singole prenotazioni, attraverso strumenti di geolocalizzazione del veicolo e mezzi di certificazione tra cui la posta elettronica certificata, e del tempo trascorso tra queste e il prelevamento dell'utente». Il Comune snocciola i dati dei controlli sul servizio taxi a gennaio, 664 in totale: 20 i casi di esercizi abusivo, di cui 5 a carico di Uber e due di Ncc senza licenza. Sono state 87 le multe accertate in totale.

La tensione è alta. Due giorni fa è stato appeso uno striscione offensivo di fronte alla casa della manager italiana di Uber, Benedetta Arese Lucini. Insulti contro di lei e l'assessore alla Mobilità del Comune Pierfrancesco Maran. Raffaele Grassi, consigliere comunale presidente del Satam (associazione taxi) ha voluto esprimere pubblicamente una netta condanna: «Gli insulti volgari nei confronti di Maran e della manager Uber sono inauditi, un'aggressione verbale che non trova giustificazione nemmeno nell'esasperazione fomentata dalle controversie degli ultimi due anni. L'Authority di Regolazione del Trasporto ha programmato la settimana prossima una serie di audizioni sulla vicenda taxi-Uber, non è il caso di ricorrere ad azioni di infimo ordine». Dura condanna anche dal vicepresidente Uber Niall Wess: «Siamo sicuri che tutto ciò non sarà tollerato dalle istituzioni».

É «quanto mai necessario un dialogo costruttivo per sviluppare in Italia un nuovo ecosistema di libera e corretta concorrenza».

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