Cronaca locale

La tecnologia Audika per tornare a sentire i «suoni» belli della vita

Test gratuiti in pochi minuti e una campagna promozionale vantaggiosa da non perdere

Viviana Persiani

#sentiilsuonodellavita. Come è bello l'hashtag inventato da Audika. E, soprattutto, quanta verità è racchiusa in quelle parole di speranza. Lo sappiamo che, spesso, non ascoltiamo il nostro corpo e nonostante certi disturbi facciano capolino con un bagaglio sintomatologico abbastanza manifesto, facciamo finta di nulla, finendo per trascurare i primi sintomi di un qualsivoglia disturbo, liquidandoli come fastidi momentanei.

Succede anche con l'udito. Si pensa sia un problema da anziani, finendo per dare scarsa importanza a segnali ben precisi che il nostro orecchio ci manda senza badare alla data di nascita riportata sulla carta d'identità. Anche perché non a tutti succede allo stesso modo. I segni di una perdita uditiva possono essere vaghi, lenti, oppure irrompere improvvisamente nella nostra vita, finendo per condizionarla. Certo, l'età è la causa principale e naturale dell'indebolimento dell'udito. Ma anche l'esposizione continua al rumore finisce per influenzare negativamente il nostro sentire e, di conseguenza, il nostro modo di essere. Perché il calo dell'udito cambia le nostre abitudini. Facciamo fatica a sentire alcuni suoni o sillabe.

Ci capita di vedere persone che ci parlano, ma senza capire tutto quello che dicono, obbligandoci a far loro ripetere le parole. Per non parlare poi dei ristoranti o nei luoghi affollati, dove il rumore finisce per impedirci di relazionarci con gli altri. E l'acufene? Convivere con un sibilo, ronzio, fischio nell'orecchio, non solo è fastidioso, per non dire stressante, ma anche un sintomo preciso che qualcosa non va.

Considerate che circa l'80% delle persone con l'acufene presenta anche un certo grado di perdita uditiva senza esserne a conoscenza; e pensare che molte di loro potrebbero trarre beneficio dall'uso di un apparecchio acustico che risolverebbe il problema. Insomma, non è di certo piacevole restare isolati dal suono del mondo esterno, col rischio di restare avulsi dalla realtà, non riuscendo a godere appieno delle bellezze della vita e finendo per stressarci inutilmente.

Ecco perché l'hashtag #sentiilsuonodellavita racchiude un invito che è anche una speranza. Prima che sia troppo tardi, bisogna riappropriarsi della propria vita, ritornare a sentirne i suoni, senza costringerci a forzate, quanto inutili, rinunce. La vita è una sola e la dobbiamo vivere fino in fondo, al massimo delle nostre potenzialità. L'udito è calato? E allora? Ci fermiamo a piangere senza porvi rimedio? Faremmo del male solo a noi stessi. Anche perché, al giorno d'oggi, basta veramente poco, grazie alla tecnologia, per risolvere il problema. E considerando che una persona su sei è affetta da perdita dell'udito, si capisce quanto non ci si debba sentire soli, ma che, semplicemente, occorra compiere il primo passo.

Avete riscontrato uno dei segnali descritti nell'articolo? Potete andare sul sito di Audika (www.audika.it) e trovare il negozio più vicino a voi (https://www.audika.it/trova-il-centro). Poi, fissate un appuntamento (02-94757004) con uno degli specialisti Audika per valutare con lui, tramite un test gratuito, e in pochi minuti, se e quanto il vostro udito abbia perso sensibilità, ricercando, infine, la soluzione su misura per voi tra le tante messe a disposizione.

Tra l'altro, coloro che decideranno di acquistare una coppia di apparecchi entro il 30 aprile 2018, potranno pagare fino a 2 anni, in comode rate mensili a tasso zero.

Insomma, la vita è già faticosa di suo. Perché appesantirla ulteriormente quando si può ritornare a riassaporarne il suono?

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