Cronaca locale

Torna Toninelli: "Aumenti? La colpa è della Lega"

Proteste e richieste di chiarimenti. Monti: «Completare Pedemontana e studiare sconti»

Torna Toninelli: "Aumenti? La colpa è della Lega"

I primi giorni del 2020 non hanno portato il consueto aumento dei pedaggi sulla gran parte della rete italiana, ma da questa insolita novità sembrano tagliati fuori i milanesi e i bresciani. E questo suscita interventi, richieste di pagamento e polemiche.

Lo «scherzetto» per gli automobilisti lombardi si trova nel cosiddetto «decreto Milleproporoghe», che ha rinviato gli incrementi tariffari per il 95% della rete, da cui sono rimasti fuori tre importanti autostrade lombarde. Questi aumenti non sono passati inosservati. Li ha subito notati, per esempio, Viviana Beccalossi, ex vicepresidente della Regione e oggi consigliera regionale del gruppo misto, eletta a Brescia. «Bello scoprire che solo per i bresciani di fatto aumenteranno i pedaggi autostradali» ha detto a caldo, per poi annunciare una mozione - alla ripresa dei lavori d'aula - per impegnare la Regione a capirne qualcosa in più. «Questa - dice intanto Beccalossi - è la considerazione che il governo Conte bis ha di noi: siamo solo somari da lavoro, da spremere con tasse e aumenti. Spero che i parlamentari bresciani si facciano sentire». L'entità degli aumenti è diversa. Gli incrementi tariffari autorizzati dal decreto - lo rileva MilanoToday - sono stati previsti per le società Concessioni Autostradali Venete (dell'1,20%), Autovia Padana (del 4,88%) BreBeMi e per Pedemontana. Per la Brescia Bergamo Milano si tratta di un +3,79%, mentre per l'autostrada del Nord Milano l'aumento è dello 0,80%.

Per quanto riguarda il collegamento con Brescia, va detto che BreBemi, negli ultimi giorni di dicembre, ha fatto sapere di aver confermato lo sconto del 20% sui pedaggi. La Società ha deciso di rinnovare, per tutto il 2020, lo sconto destinato agli utenti dotati di Telepass Business e Family, grazie alla promozione «Best Price», valida sette giorni su sette, per tutti gli spostamenti effettuati su qualsiasi tratta in A35 Brebemi e in A58 TEEM.

Ancora diverso il discorso per Pedemontana. «Sì, si potevano anche evitare questi aumenti - osserva il brianzolo Andrea Monti, consigliere regionale della Lega - ma è anche vero che, per quanto riguarda Pedemontana, si tratta di aumenti davvero minimi. Quindi da una parte ci concentriamo su questo, ma dall'altra dovremmo mettere in sicurezza il quadro economico-finanziario di Pedemontana, la priorità è trovare il privato che dovrà investire, e per me fare questa polemica ha un senso fino a un certo punto. Piuttosto, una volta completata Pedemontana e trovati i finanziamenti per partire con il tratto B2, B3 e C, che è il cuore di Pedemontana, sarà necessario individuare scontistiche adeguate, soprattutto per i frequentatori abituali. Ecco, io mi concentrerei sulle tariffe che troveremo una vola finita, per esempio sulla B2, che si sovrappone alla attuale Milano-Meda. Mi sembra il tema più importante».

Sulla faccende irrompe, da par suo, l'ex ministro Danilo Toninelli, per il quale l'aumento c'è solo nelle autostrade «delle regioni gestite dalla Lega». Toninelli addirittura ricorda che il suo Movimento si è sempre battuto affinché Pedemontana «non si facesse». «La Lega - attacca - ha costruito modelli finanziari a propria immagine e somiglianza, ovvero completamente fallimentari, con autostrade sottoutilizzate rispetto alle stime e mal gestite.

Quello della Lega non è un modello di gestione apparentemente virtuoso, ma perdente».

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