Cronaca locale

Tornano gli anarchici Vetrine spaccate e petardi per liberare l'antagonista

Duecento in corteo per il «compagno» Vecchi preso in Spagna per le devastazioni del G8

Tornano gli anarchici Vetrine spaccate e petardi per liberare l'antagonista

Auto imbrattate e con la carrozzeria segnata da lanci di biglie, vetrine spaccate, raffiche di lanci di petardi da restare storditi. Scene di guerriglia urbana tra la Darsena, via De Amicis e il carcere di San Vittore, che sembrano un (brutto) film già visto. I momenti di tensione, come non ce ne erano da tempo in città, risalgono a mercoledì sera durante un corteo organizzato a partire dalle 22 da poco più di 200 anarchici a favore di Vincenzo Vecchi, arrestato ad agosto in Francia, in Bretagna, dove si era rifugiato per sfuggire alle condanne in Italia per i fatti del G8 di Genova (era stato condannato per devastazione nel 2001) e gli scontri di Milano del 2011. Inutile sottolineare che durante la manifestazione il traffico in zona Porta Genova è andato in tilt.

«Con a capo lo striscione Vincenzo libero, né espulsioni, né prigioni sono arrivati fino al carcere di San Vittore, dove hanno fatto esplodere alcuni petardi, acceso fuochi d'artificio, imbrattato i muri con scritte ingiuriose contro le forze dell'ordine e lanciato biglie anche contro una concessionaria di vetture, l'Esselunga di viale Papiniano e alcune filiali di banca» segnala critico l'assessore alla Sicurezza, polizia locale e immigrazione di Regione Lombardia Riccardo De Corato. Che si chiede: «Chi ha autorizzato la parata e quali disposizioni per impedirla sono state date? Come al solito ai Centri sociali tutto è concesso. Il sindaco Sala si guarda bene dal prendere provvedimenti e dall'intervenire. Il pericolo per il primo cittadino sono solo i saluti romani, anche se poi il Tribunale di Milano ne assolve per ben due volte gli autori, nel giorno della commemorazione dei defunti con carabinieri e poliziotti pronti ad intervenire».

Senza mezzi termini condanna la protesta anche Max Bastoni, consigliere comunale e regionale della Lega. «Ormai cani e porci possono sfilare allegramente per la città, armati di tutto punto, godendo di agevolazioni quanto meno discutibili a partire dalle autorizzazioni - sottolinea caustico Bastoni -. In una città dove non si è in grado di debellare il borseggio dei turisti nei mezzanini della metropolitana ne lo spaccio di droga a Rogoredo, dove l'Antiterrorismo non sa neppure quanti islamisti siano in circolazione, non mi meraviglio più di nulla».

Bastoni conclude ricordando che nel 2020 i centri sociali festeggeranno i 40 anni di abusivismo e violenza. «I centri sociali in città sono una ventina - termina il consigliere leghista -. Alcuni considerati tranquilli, altri direttamente o indirettamente coinvolti nelle vicende che hanno riguardato e riguardano la riorganizzazione del brigatismo rosso o le cronache di violenze, devastazioni e teppismo che periodicamente coinvolgono le strade della città».

Caustica anche Silvia Sardone, consigliere comunale ed europarlamentare della Lega: «Milano è stata sfregiata ancora una volta e le colpe sono anche della sinistra che amministra questa città, sempre pronta a piegarsi davanti ai soprusi di questi finti rivoluzionari che altro non sono che devastatori di professione - dichiara Sardone -. Dietro al corteo, come si evince dai social, c'è la mano di Corvetto odia, un gruppo di anarchici sgomberati quest'estate ma ancora attivi nel fare propaganda d'odio contro le forze dell'ordine.

Con gente di questo tipo serve solo una cosa: tolleranza zero».

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