Cronaca locale

Tram off limits per i disabili Il Tar condanna Palazzo Marino

Luca Fazzo

Quasi tre anni non sono bastati al Comune di Milano per rispettare l'ordinanza del tribunale che aveva ordinato di adeguare le fermate del tram 24 alle esigenze dei portatori di handicap. Così ora il Tar della Lombardia condanna Palazzo Marino, e interviene d'autorità: entro sei mesi i lavori devono iniziare e finire. Poi dovrà intervenire il direttore del settore trasporto pubblico del Comune, Angelo Pascale, nominato dai giudici commissario ad acta, che entro 40 giorni dovrà risolvere la faccenda.

Tutto iniziò nel 2013 quando Francesco Roccio, un portatore di handicap abitante nella zona di via Ripamonti, chiese al tribunale civile di dichiarare «discriminatorio» il comportamento di Comune e Atm, che non gli consentiva di accedere al tram, i cui alti gradini costituiscono per lui un ostacolo insormontabile.

Il 18 giugno 2015, il giudice civile Orietta Miccichè aveva accolto il ricorso, ordinando al sindaco di allora Giuliano Pisapia di adeguare banchine e marciapiedi della linea 24 «in modo da renderli accessibili ai disabili motori», e ad Atm di modificare i tram in servizio sulla linea (quasi tutti modelli 4900, meglio noti come jumbo tram) o di sostituirli con mezzi a pianale ribassato.

Al Comune, la sentenza dava tempo fino alla fine del 2015 per mettere in regola i marciapiedi dell'intero percorso. Ma ad oggi l'unico intervento realizzato riguarda la fermata Ripamonti-Noto, dove Roccio sale di solito; ma tutte le altre, quelle dove magari vorrebbe scendere, continuano ad essere impraticabili per un invalido.

Esiste, in realtà, un progetto definitivo per le modifiche: ma manca l'esecutivo, e tutta da iniziare è la pratica della gara d'appalto dei lavori. Così Roccio si è stufato di aspettare, e si è rivolto ad altri giudici, quelli del Tar, per costringere il Comune a rispettare l'ordinanza del 2015. «I lavori non sono ancora stati realizzati e i termini sono stati superati», scrivono i giudici.

Ora Pascale avrà «i poteri dell'ausiliario del giudice, compreso quello di affidamento dei lavori». Basterà perché il signor Roccio possa finalmente salire e scendere dal 24?

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