Cronaca locale

Treni, piano anti aggressioni: "Non sono luoghi di guerra"

Fontana: "Militari e altre ipotesi allo studio con Fs". E Sala rilancia le tariffe Atm per "cerchi concentrici"

Treni, piano anti aggressioni: "Non sono luoghi di guerra"

Il poliziotto di 41 anni che domenica pomeriggio è stato aggredito da una decina di profughi sulla linea Milano-Lecco per aver difeso un capotreno sbeffeggiato dagli stranieri a cui aveva chiesto il biglietto («tanto siamo richiedenti asilo, non puoi farci niente») è l'ultima di una lunga serie. Ancora ieri un giovane magrebino è stato arrestato a Lecco per aver rapinato lo scorso 29 gennaio sempre a bordo di treni della Milano-Lecco un pensionato e due studenti con il volto coperto con cappuccio e bavaglio e armato di mitragliatore giocattolo. Davanti alla richiesta di militari a bordo avanzata due giorni fa dal governatore Attilio Fontana il sindaco Beppe Sala ci è andato piano: «Non sono tanto d'accordo, mi sembra un'esagerazione, poi vorrei capire chi si assume i costi». Fontana ha ribadito ieri che «bisogna intervenire, non è che i treni debbano diventare un luogo di battaglia. Non escludo di chiedere l'impiego dell'esercito a bordo dei convogli Trenord ma è una delle tante ipotesi che valutiamo, ce ne sono altre. Non si può avere paura di salire su un treno». Il presidente riferisce di aver «iniziato un dialogo con l'amministratore delegato di Ferrovie dello Stato» proprietario del 50% delle ferrovie regionali e «attendiamo una risposta, sarà la base da cui partiremo». Di fronte alle aggressioni contro personale o altri passeggeri la sinistra tratta l'ipotesi dei militari a bordo avanzata dal centrodestra come proposta populista e preferisce contestare i vertici di Trenord. Mescola un disservizio che ha portato al blocco di un treno ieri sulla Novara-Milano con il tema sicurezza il consigliere regionale del Pd Pietro Bussolati: «Ormai da troppo tempo l'azienda è in affanno, come dimostrano anche i fatti recenti come l'aggressione del poliziotto sulla Milano-Lecco o quella di un capotreno a Cremona», si riferisce al capotreno picchiato dal marito di una donna con cui aveva discusso qualche ora prima per la sistemazione a bordo del figlio disabile.

Di biglietto integrato tra mezzi pubblici e treni, trasporto disabili, conti («abbiamo chiesto alla Regione di aiutarci a ristrutturare il debito») e formazione-lavoro hanno discusso ieri a Palazzo Lombardia Fontana e Sala nella veste di sindaco della Città metropolitana, prima parte di un confronto che proseguirà lunedì soprattutto con un focus sui trasporti. «Per il sindaco il biglietto unico «è la via». E ribadisce l'intenzione di adottare il modello dei «cerchi concentrici» usato a Londra o Monaco di Baviera per le nuove tariffe Atm. L'assessore alla Mobilità Granelli e Amat sono al lavoro da mesi, da quando cioè Sala ha annunciato l'intenzione di aumentare da 1,5 a 2 euro il prezzo del ticket dal 2019. Con questo sistema, più cerchi attraversi più paghi. «Si paga in funzione dell'uso, proteggendo anziani e bambini» secondo Sala. L'ipotesi che già circola è quella della suddivisione del territorio in tre fasce, la prima dal centro alla circonvallazione della 90/91, la seconda dalla 90/91 ai confini di Milano e la terza fino alle stazioni extraurbane servite dalla metropolitana.

Sul trasporto disabili, l'ex Provincia ha chiesto alla Regione di definire entro lunedì la quota che intende stanziare per il servizio.

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