Cronaca locale

Treni, puntuali solo i disagi I pendolari: «Risarcimenti»

E siamo a quattro. Quattro giorni di passione, di cui tre lavorativi. I pendolari lombardi sono sull'orlo dell'esaurimento nervoso. Dall'inizio di dicembre si sono pure visti rincarare l'abbonamento del treno e, in compenso, in ufficio arrivano con mezz'ora di ritardo, se va bene.
Il guasto al software di Trenord non è ancora stato sistemato e anche ieri ci sono stati parecchi problemi nelle stazioni. La situazione sembrava essere migliorata al mattino (con 350 treni in circolazione, solo una ventina di soppressioni e ritardi, tutto sommato, accettabili, mai oltre i 20 minuti). Il traffico è degenerato di sera con ritardi di oltre un'ora da Porta Garibaldi e Centrale, treni partiti senza essere annunciati e altri con i pendolari pigiati come sardine. Disastro e proteste a Cadorna dove, come se non bastasse, si è pure guastato un locomotore a Bovisa mettendo ko i binari del passante ferroviario. «Paghiamo in media 100 euro di abbonamento al mese - protestano lavoratori e studenti - per vivere un incubo quotidiano. O il treno è in ritardo o viaggiamo come su un carro bestiame». Purtroppo le cose non miglioreranno tra oggi e domani a causa dell'aggravante neve e Trenord mette in conto altri disagi. Inoltre domenica sarà in sciopero il personale dell'Orsa.
Ma i viaggiatori del 2012, rodati da anni di attese sulle banchine, di viaggi in piedi, di carrozze o troppo calde o troppo fredde, ora non ci stanno più a fare al parte di quelli che si lamentano senza fare nulla. Qualche gruppetto ha occupato i binari, qualcun altro ha cercato di entrare negli uffici di Trenord. Gli altri si organizzano sui social network. Al posto della raccolta di firme, con i fogli stropicciati che girano di vagone in vagone, ora ci sono le bacheche on line. Su Facebook è partita una petizione per chiedere a Trenord di farsi perdonare. Oltre 1.700 le adesioni in un paio di giorni. «Non ci bastano le scuse a voce - protestano i pendolari - vogliano l'abbonamento di gennaio gratis». È in atto una specie di sciopero del biglietto e tra i binari è partito il tam tam di protesta. «Stavolta facciamo sul serio, siamo sempre noi pendolari a pagare il prezzo della mala gestione».
Dal canto suo Trenord sta pensano a un rimborso per tutti quelli che sono stati colpiti da queste giornate nere. Per ora si ipotizza uno sconto del 10%, come avvenne un paio di anni fa con l'emergenza neve. Il Codacons annuncia una class action contro Trenord. «Gli indennizzi previsti dalle condizioni generali di trasporto di Trenord sono a dir poco ridicoli. È una vergogna - commenta il presidente del Codacons Marco Maria Donzelli - Un intero sistema di trasporti regionale non può andare in tilt in questo modo e per così tanti giorni. Da qui la decisione di procedere con un'azione legale collettiva».
La tensione è alle stelle anche tra il personale della società dei trasporti. Mentre i tecnici sono al lavoro per reimpostare tutti i dati, la maggior parte dei macchinisti non batte ciglio. Cioè non si presenta al lavoro, anche se potrebbe, finché non riceve la convocazione ufficiale del turno. In pochi si sono offerti «volontari» per rimediare alle mancanze del cervellone incaricato di organizzare il lavoro e lo spirito di squadra scarseggia. All'origine della poca collaborazione ci sono la vertenza sindacale aperta contro l'azienda e l'irrequietudine accumulata in questi mesi, da quando il contratto degli ex dipendenti di LeNord e di Trenitalia è stato unificato. «E ridotto» precisano i sindacati. Inoltre i macchinisti dell'Orsa annunciano uno sciopero per domenica. La Filt Cgil denuncia anche che «i disagi della rete Trenord sono frutto di ripetuti errori aziendali che le organizzazioni sindacali avevano previsto e segnalato da tempo.

Quello che è successo nelle scorse ore rischia di ripetersi se non verrà ripristinata la turnazione precedente fino a quando il sistema informatico non garantirà la stabilità del sistema di trasporto».

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