Cronaca locale

Dal tribunale a Expo, adesso Milano ha paura di un attentato

Telecamere, tornelli, metal detector e reti alte oltre 3 metri. Ma la sicurezza sarà garantita davvero?

Dal tribunale a Expo, adesso Milano ha paura di un attentato

Per quanto si voglia gettar acqua sul fuoco, la sparatoia di oggi al Palazzo di Giustizia di Milano hanno raggiunto anche Expo 2015. Perché ora sono in molti a chiedersi, non solo a Milano, se per l’Esposizione Universale la sicurezza sarà davvero garantita. Se è possibile introdurre una pistola in un luogo che dovrebbe essere sicuro come il tribunale, come si può garantire che un evento analogo non succeda anche per Expo? Tanto più in un tempo in cui si può morire per la follia esplosiva di singoli individui, si chiamino Andreas Lubitz o Claudio Giardiello.

La politica, più o meno unita, cerca di clmare gli animi. Matteo Renzi ha rassicurato che quanto avvenuto oggi a Milano è "incomprensibile e gravissimo", ma ha invitato a evitare strumentalizzazioni. Lo stesso ha fatto il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni: "Sul fronte della sicurezza l’impegno c’è e io sono tranquillo. Quanto avvenuto a Palazzo di Giustizia non è collegato ad Expo, ma a una lacuna nel sistema di controllo del tribunale che va subito colmata". Tuttavia anche Maroni, pur dicendosi "tranquillo", non ha nascosto che "c’è preoccupazione".

Il piano sicurezza messo in campo per Expo, al quale hanno lavorato per mesi i responsabili di diverse strutture, prevede l'impiego di duemila uomini. Coinvolge tutte le forze dell’ordine, agenzie private, militari. E duemila telecamere, collocate sia all'interno sia all’esterno, per tenere sotto controllo il perimetro e i quattro ingressi dell’esposizione. Ogni varco, poi, prevede tornelli e metal detector di ultima generazione per controllare singolarmente ogni persona che varcherà la soglia di Expo. In tutto saranno collocati 162 tornelli e 108 sistemi a raggi X. Inoltre tutti i veicoli che entreranno nel sito saranno controllati con "sistemi radiogeni", mentre reti e muri di recinzioni alti 3,15 metri già corrono lungo tutto il perimetro del sito. Expo è stato diviso in 84 quartieri. Ogni padiglione ha un suo responsabile sicurezza, tenuto a raccordarsi con un sistema centrale. Gli accessi saranno controllati sia da guardie giurate (da una cinquantina fino a oltre 700 a seconda degli orari), sia da uomini delle forze dell’ordine: 1.300 tra carabinieri, agenti di polizia e finanzieri, ai quali si aggiungono 600 soldati. In tutto circa duemila uomini, mobilitati 24 ore al giorno per sei mesi.

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